“Qualsiasi intimidazione ai danni della magistratura rappresenta una minaccia alla democrazia”. Con queste parole la giunta esecutiva centrale dell’Associazione nazionale magistrati ha espresso piena solidarietà al sostituto procuratore Roberto Galli, dopo l’atto intimidatorio subito sabato sera, quando ignoti hanno esploso colpi di fucile contro l’auto della madre del magistrato.
L’Anm definisce l’episodio un “vile avvertimento in stile mafioso, inutilmente finalizzato a intimorire un magistrato intransigente e coraggioso, da anni impegnato, insieme ai colleghi della Procura e del Tribunale, nell’affermare la legalità in un territorio ferito da un fenomeno criminale che lo Stato è impegnato a contrastare con la massima determinazione”.
Un attacco che, secondo l’associazione, va respinto con forza e che rafforza la determinazione della magistratura nel proseguire il proprio lavoro al servizio della giustizia e della collettività.
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