La polizia Anticrimine della questura Bat ha dato esecuzione ad un decreto di sequestro di prevenzione emesso dal tribunale di Bari a carico di un noto esponente della criminalità organizzata del Nord barese attiguo al clan Campanella-Carbone storicamente operante nella zona di Canosa di Puglia e Trinitapoli.
Il tribunale di Bari-Sezione Misure di Prevenzione ha accolto la proposta finalizzata all’applicazione della misura di prevenzione patrimoniale della confisca di beni, previo sequestro anticipato, avanzata dal questore della provincia di Barletta-Andria-Trani.
Carbone Sabino, il 26 gennaio 2024 è stato condannato all’ergastolo dalla Corte di Assise di Trani con tre anni di isolamento diurno per quattro casi di “Lupara bianca” avvenuti a Canosa di Puglia tra il 2003 ed il 2015, omicidi tutti consumati nell’ambito di regolamenti di conti per il controllo del mercato della droga: gli omicidi sono quelli di Sabino D’Ambra, scomparso il 14 gennaio 2010, Giuseppe Vassalli, scomparso il 18 agosto 2015, Sabino Sasso e Alessandro Sorrenti di cui si sono perse le tracce il 1 dicembre 2003.
Il proposto, disoccupato, si è inserito sin dagli inizi della sua carriera criminale nell’attività di spaccio di sostanze stupefacenti, già sorvegliato speciale e destinatario nel 2022 di un’altra misura di prevenzione con obbligo di soggiorno per anni tre, maturando nel tempo una posizione sempre più rilevante e legata a quella di altri sodali, attualmente detenuti.
Come noto, il commercio degli stupefacenti e le estorsioni sono tra i delitti maggiormente produttivi di introiti e, non a caso, parallelamente al suo coinvolgimento nella predetta attività criminosa, Carbone Sabino ha fatto registrare un’inspiegabile espansione economico-patrimoniale, reinvestendo i notevoli proventi illecitamente conseguiti nell’acquisizione di proprietà mobiliari, immobiliari, quote sociali e spese per lavori di ristrutturazione.
Come è risultato dai successivi accertamenti patrimoniali effettuati, è stato riscontrato che il predetto disponga direttamente di un appartamento ubicato nella zona storica del Comune di Canosa di Puglia in zona “Castello”, in ottime condizioni conservative, costituito da due piani fuori terra e n. 7,5 vani, rifinito esternamente con materiali di pregio e pietra viva, nonché di alcuni rapporti bancari e finanziari. Con il menzionato decreto, l’A.G. ha disposto, pertanto, ai sensi dell’art. 20 del c.d. “Codice Antimafia”, il sequestro di tutto il compendio patrimoniale, del valore di circa 400mila euro.
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