Si è conclusa con grande successo la raccolta firme contro la riapertura della discarica Lutum. Entro la data ultima del 13 novembre, sono state inviate alla Provincia di Taranto le osservazioni sottoscritte da ben 1.512 cittadini, che hanno deciso di aderire all’iniziativa promossa da Attiva Lizzano. Le firme, raccolte in pochi giorni anche nella sede di via Carlo Poerio 211, testimoniano quanto la comunità locale senta il pericolo della riapertura della discarica.
Nonostante la scadenza per l’invio delle firme, molti cittadini hanno continuato a chiedere di poter sottoscrivere la petizione, ma il termine ultimo ha impedito ulteriori adesioni. Le osservazioni di Attiva Lizzano, inviate il 22 ottobre, erano già state fatte proprie dai Comuni di Grottaglie, Lizzano, Sava, e dall’Unione dei Comuni di Montedoro, mentre altre amministrazioni, tra cui Fragagnano e l’Unione Terre del Mare e del Sole, hanno deciso di presentare contributi autonomi. Anche il consigliere regionale Cosimo Borraccino ha inviato osservazioni, ma è mancato il Comune di Taranto, che pure in passato si era opposto alla riapertura del sito.
La discarica, situata formalmente in un’isola amministrativa del Comune di Taranto, influisce direttamente sui territori di Lizzano, Monteparano e Fragagnano, distanti appena due chilometri dal sito. Attiva Lizzano ha inviato ulteriori osservazioni evidenziando che i dati della Valutazione di Impatto Sanitario (VIS) forniti dalla Lutum risalgono a studi obsoleti, alcuni dei quali vecchi di 15 anni, e non rappresentano la situazione attuale. Questo, secondo gli attivisti, rende inaccettabile una valutazione sanitaria basata su dati così datati.
Le criticità segnalate, tra cui odori persistenti, rischi per la salute e incidenti sul lavoro, si aggiungono a decenni di sfruttamento del territorio. La raccolta firme rappresenta una risposta collettiva di un territorio che non accetta di essere nuovamente compromesso. “I bambini di Lizzano hanno dimostrato di sapere cosa significa difendere i propri diritti, come il diritto alla salute e a un ambiente sano”, ha sottolineato Carla Luccarelli, madre di Giorgio Di Ponzio, vittima di un sarcoma a soli 15 anni.
La conferenza dei servizi per esaminare il procedimento PAUR è stata rinviata al 10 dicembre, ma resta fissata al 5 gennaio 2025 la scadenza per la conclusione del procedimento. Tuttavia, il messaggio della popolazione è chiaro: NO alla riapertura della discarica, per un futuro senza inquinamento e malattie.
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