“Sono felice per la sentenza che ha restituito al nostro don Mauro la dignità umana e la credibilità sacerdotale messe in dubbio da ipotesi di reato rivelatesi poi infondate”: così l’arcivescovo di Lecce, Michele Seccia, commenta l’assoluzione del sacerdote leccese don Mauro Carlino, 47 anni, ex segretario personale del cardinale Angelo Becciu e attuale parroco della Basilica di Santa Croce di Lecce, tra i dieci imputati nel processo sulla gestione dei fondi della Segreteria di Stato e la compravendita del Palazzo di Londra.
“Sono stati anni di sofferenza anzitutto per lui, ma sono stati anni di sofferenza anche per me che sono il suo vescovo e che non ho mai vacillato davanti alle accuse che gli venivano mosse – aggiunge Seccia -. Tant’è vero che, nonostante immaginassi che più di qualcuno avrebbe storto il naso, dopo il suo rientro in diocesi non ho esitato a nominarlo mio segretario personale e poi, successivamente, anche parroco della Basilica di Santa Croce. Incarichi che egli ha svolto con obbedienza, fedeltà, spirito di servizio e di abnegazione e con grande impegno sacerdotale, pur dovendo affrontare le ricostruzioni fantasiose e la gogna mediatica”.
“Sono stati anni difficili per la Chiesa di Lecce che con lui ha pregato e che accanto a lui ha affrontato il tunnel del processo: sono stati molti coloro che hanno creduto nella sua innocenza e gli sono stati vicini con affetto e amicizia. In quest’ora di liberazione in cui ha vinto la verità, ringrazio il Signore e, insieme con i confratelli presbiteri della nostra Chiesa di Lecce, prego per don Mauro affinché presto ritrovi la meritata serenità interiore”, conclude Seccia.
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