La tv cinese vuole girare un documentario su Matera

MATERA – La città dei Sassi non solo meta turistica privilegiata in Italia, ma luogo di storia e tradizioni da raccontare. Così la China central television (Cctv), network di Stato del grande Paese asiatico, sta programmando di girare un documentario su Matera. Ieri il volto di punta della Cctv, la giornalista e produttrice Shelly Cai, accompagnata dal materano Giovanni Oliva, che ha lavorato tanti anni in Cina, ha incontrato in municipio il sindaco Domenico Bennardi, e l’assessore alla Cultura, Tiziana D’Oppido, per illustrare i progetti della tv orientale in terra lucana. Shelly era di ritorno da Venezia e Biella, dove ha realizzato un documentario su Cerruti, e si tratterrà a Matera per qualche giorno, raccogliendo impressioni e spunti. Il sindaco ha accolto con molto piacere la proposta di un documentario su Matera, offrendo fin da subito piena collaborazione e accoglienza a Shelly e al suo staff. Si sta pensando anche a un patto di amicizia istituzionale con Canton, grande città portuale che si estende a nord-ovest di Hong Kong sul fiume delle Perle, una metropoli caratterizzata da esempi di architettura d’avanguardia e importanti attività artigianali. Proprio sul solco dell’artigianato, del manifatturiero, oltre che del turismo e della cultura, si inserirebbe l’amicizia istituzionale con Matera, che ha un’importante tradizione di settore. La città dei Sassi è stata già molto attrattiva per il cinema cinese con le riprese nel 2014 di “Marry me”, una commedia d’amore che ha portato piazze e palazzi di Matera in tutto il mondo. Lo stesso potrebbe avvenire per il documentario, che sarebbe diffuso in lingua madre e in inglese, arrivando in Cina a un potenziale pubblico di 15 milioni di persone solo a Canton. Senza parlare dalla grande eco che potrebbe avere in tutto il mondo, il racconto di Matera con gli occhi dei cinesi. «Siamo davvero soddisfatti, per questa ennesima prova del fascino mondiale di Matera nel mondo -hanno commentato Bennardi e D’Oppido- qualora il progetto andasse in porto, offriremmo alla toupe ed al personale della Cctv, la migliore accoglienza logistica e operativa. Sarebbe una vetrina mondiale importante e strategica sulla tv cinese, in onda dal 1958 con una varietà di funzioni, tra la comunicazione di notizie, l’educazione sociale, la cultura e i servizi di informazione sull’intrattenimento».

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