Sono stati resi noti i primi risultati dell’autopsia effettuata sul corpo di C., il neonato di due mesi deceduto al policlinico Gemelli di Roma dopo un trasferimento di emergenza dall’ospedale di Foggia. L’esame sul corpo ha evidenziato lesioni da scuotimento, indicando che sarebbe stato maltrattato.
La posizione della madre, una donna di 46 anni che aveva avuto il suo primo figlio tramite fecondazione eterologa, è nuovamente incerta. Attualmente è indagata per omicidio colposo, ma la situazione potrebbe cambiare.
L’autopsia ha rivelato lesioni cerebrali evidenti, come già avevano evidenziato i medici della struttura pugliese: quando il neonato è stato portato al Riuniti non muoveva gli occhi correttamente, così è stato trasferito in elicottero nella Capitale. Corsa contro il tempo rivelatasi inutile: una volta al Gemelli, le condizioni cliniche del bambino erano ormai compromesse.
Attualmente, sia la procura di Roma che quella di Foggia stanno indagando sulla madre del piccolo C. L’avvocato della donna ha spiegato che il bambino sarebbe caduto dal passeggino in un momento di distrazione, versione che contrasterebbe con quella fornita all’ospedale Riuniti dalla madre, che era accompagnata dal fratello.
Il dubbio riguarda la vera causa del decesso del neonato: sindrome da scuotimento, noto anche come shaken baby syndrome, o incidente? Per l’autopsia il bambino potrebbe essere stato maltrattato.
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