Foto: Calcio Foggia 1920

Foggia in balia della confusione, a Giugliano il culmine della crisi

FOGGIA – Il rischio che questa stagione possa trasformarsi in un incubo può essere ancora scongiurato, ma il Foggia deve assolutamente cambiare registro. I numeri sono impietosi: sette sconfitte e soli dieci punti nelle ultime tredici partite. Una media da retrocessione, naturale conseguenza di una situazione di totale confusione: prima le trattative sul fronte societario, poi l’esonero di Cudini a tre giorni dal derby di Cerignola, la scelta di dar fiducia ad Olivieri seguita dal retrofront dell’attuale tecnico della primavera e la scommessa sul duo Vacca-Coletti, situazione non ancora risolta vista la deroga di quest’ultimo, valida soltanto per trenta giorni. Serate come quella di Giugliano non devono, quindi, sorprendere, l’espulsione di Di Noia ha fatto sicuramente la differenza, evidenziando le fragilità soprattutto mentali di un gruppo che non gode della serenità di cui avrebbe bisogno. Il mercato, probabilmente, ci sta mettendo del suo, tra cessioni e diversi calciatori che sembrano distratti da vicende extracampo.
Ed è proprio dal mercato che il club dovrà attingere per rinforzare l’organico e renderlo adatto alle richieste della gestione tecnica: Millico ha già dimostrato di poter fare la differenza, ma da solo non basterà. Intanto, i gruppi organizzati della Curva Nord hanno annunciato la diserzione delle gare interne fino a fine stagione, a prova del grande dissenso da parte del tifo rossonero su quanto sta accadendo attorno al club di Viale Ofanto. Serve mettere un freno alla totale confusione che regna sovrana da qualche settimana, ma anche quel giusto pragmatismo per tornare a muovere la classifica: il bottino di inizio stagione fa da salvadanaio in questa crisi di risultati, la zona play-out dista comunque cinque punti, ma in questo campionato basta un attimo non solo per rilanciarsi, ma anche per ritrovarsi inghiottiti nelle sabbie mobili.

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