BARI – Omicidio di stampo mafioso, reati di associazione di tipo mafioso, Comuni sciolti per mafia e imprese confiscate alle mafie. Per questo tipo di reati, la provincia di Foggia è 12esima mentre quella di Bari è 14esima. Il dato è emerso nel corso dell’incontro ‘Potere mafioso e distorsioni del mercato’, organizzato dal dipartimento di Economia e finanza dell’università Aldo Moro di Bari. Quanto ai reati spia del controllo del territorio (omicidi volontari, danneggiamenti a seguito di incendi, attentati, estorsioni), la provincia di Foggia è al primo posto, quella di Barletta-Andria-Trani al quinto, la provincia di Bari è al 15esimo, la provincia di Brindisi al 16esimo e quella di Taranto al 21esimo posto. Per sfruttamento della prostituzione, produzione e traffico di stupefacenti, contrabbando e riciclaggio, capoluogo dauno e provincia registrano il 21esimo posto in Italia, seguite dalla provincia di Brindisi (31esimo posto) e da quella di Bari (35esimo posto). Passando agli indicatori soggettivi, che si riferiscono alla presenza mafiosa così come sperimentata e percepita dagli operatori economici, Foggia e la sua provincia sono al terzo posto in Italia mentre Bari e provincia si attestano in 12esima posizione. Durante l’incontro è emerso inoltre che l’insediamento di organizzazioni mafiose in Puglia e Basilicata nei primi anni Settanta avrebbe generato nelle due regioni, nell’arco di un trentennio, una perdita di pil pro capite del 16%.
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