Michele Emiliano e Chiara Colosimo

Antimafia, il botta e risposta tra Colosimo ed Emiliano

“Entrambi conosciamo le liturgie politiche e sappiamo che alla Conferenza dei presidenti delle Regioni si può mandare un delegato in propria vece. Quindi prendo atto che semplicemente lei intende scegliere la data della sua audizione compatibilmente con le sue esigenze politiche. Contrariamente a quanto afferma, lei non è, in realtà, disponibile a essere audito dalla commissione parlamentare antimafia. Infatti, come correttamente lei mi ha scritto, la stessa procede alle indagini con gli stessi poteri dell’autorità giudiziaria e volendo con le stesse modalità”. Così Chiara Colosimo, presidente della commissione antimafia, in una lettera inviata lo scorso 30 aprile al presidente della Puglia Michele Emiliano, il quale aveva chiesto uno slittamento per la sua audizione in antimafia. La data della nuova convocazione di Emiliano sarà decisa a ore.

A questa lettera, Emiliano ha contro risposto alla presidente Colosimo scrivendo che “il mio diritto di partecipazione alla Conferenza delle regioni, in programma lo stesso 2 maggio, non è una ‘liturgia politica’, ma un dovere istituzionale, a maggior ragione perché svolgo il ruolo di vice presidente della Conferenza delle regioni: vuol dire che in casi di impedimento del presidente Fedriga ho il diritto e dovere addirittura di presiedere tale importante consesso”.

Emiliano, poi, ha negato di voler di scegliere la data compatibilmente con le sua esigenze politiche: “Le assicuro che, se questa fosse stata la mia volontà, mi sarei limitato a indicarle una data in cui ero disponibile a essere audito anziché dirle che sono a disposizione della commissione dal 10 al 30 maggio in ogni momento”.

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