Fabrizio Bentivoglio e Ferruccio Spinetti inaugurano Teatro dei Luoghi

Al via il TEATRO DEI LUOGHI FESTIVAL INTERNAZIONALE 2023, un evento prestigioso e di ampio respiro a vocazione turistica che vede, sul palcoscenico, grossi nomi del panorama teatrale italiano e internazionale: da Fabrizio Bentivoglio con Ferruccio Spinetti a Valentina Lodovini, da Federico Buffa alla Banda Gaber, da Gabriele Vacis a Claudia Castellucci e il coro Bulgaro, dal Tirana Folk Ensemble ad Equilibrio Dinamico Dance Company fino alla prima nazionale del regista belga Jan Fabre.

1 mese di programmazione dall’1 al 30 luglio, 17 spettacoli suddivisi in 4 aree tematiche, 3 luoghi della città coinvolti e artisti internazionali provenienti da Italia, Albania, Bulgaria e Belgio. Sottotitolo di quest’anno “Il passato è un paese straniero…” da L’età incerta di L. P. Hartley (1953).

Nella splendida cornice naturale del Chiostro del Rettorato a Lecce sabato 1 luglio alle ore 21.15arriva LETTURA CLANDESTINA La solitudine del satiro di Ennio Flaiano una raccolta postuma di articoli di giornali, scritti personali, appunti di vita ironici, profondi, provocatori e commoventi, selezionati e letti da Fabrizio Bentivoglio, con il contrappunto del contrabbasso di Ferruccio Spinetti.

Molto citato, ma quanto realmente conosciuto? Facitore proverbiale di aforismi tra i più evocati, Ennio Flaiano è stato protagonista di primissimo piano della vita intellettuale italiana, soprattutto in quel periodo fecondo che dalla fine della guerra attraversa il boom economico e porta fino alla fine degli anni Sessanta.

I suoi motti, che ancora oggi punteggiano i social network come gli articoli di giornale, hanno decostruito meticolosamente la società italiana di quel periodo, per raffigurarne con intento satirico i (molti) vizi e le (poche) virtù.

Scomparso prematuramente, non ebbe modo di trasportare oltre la propria statura di laico moralista, oggi citata sì ma poco nota, anche perché di quel tipo di intellettuale si sono perse le tracce.

Pochi mesi prima di morire Flaiano aveva cominciato a raccogliere in una cartella dal titolo autografo La solitudine del satiro alcuni articoli, con l’intento di approntare un libro che potesse servire per “capire perché in Italia la linea più breve tra due punti è sempre l’arabesco”, come dichiarò in un’intervista dell’aprile del 1972 parlando del libro a cui stava lavorando e che sarebbe stato il suo primo a essere pubblicato postumo.

LETTURA CLANDESTINA è una storia dell’anima intrecciata alla storia dell’Italia, che sembra presentare oggi come negli anni dai ’50 ai ’60 gli stessi tortuosi interrogativi, le stesse ambiguità, gli stessi nodi che la lettura di Fabrizio Bentivoglio tenta di sciogliere: lo spettacolo è un invito a condividerne le sfumature più preziose, dimostrando che le parole di Flaiano a distanza di più di cinquant’anni da quando sono state scritte dicono cose che pochi sono riusciti a dire con una simile chiarezza.

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