Ginosa, discarica abusiva: incastrati dalle telecamere delle guardie di FareAmbiente

GINOSA- Sono stati incastrati dalle telecamere installate dalle guardie zoofile di FareAmbiente i presunti autori responsabili della discarica abusiva di contrada Bandiera a Ginosa: la polizia locale ha sequestrato un’area di circa due mila metri quadri.

L’area è costituita da due particelle qualificate zona agricola a uliveti e seminativo, che però sono state utilizzate per la realizzazione di una discarica abusiva di materiali speciali, precisamente in prevalenza materiali inerti da demolizioni di costruzioni edili.

Il suolo in questione, secondo i primi accertamenti, sarebbe stato già da qualche anno destinato al deposito abusivo di materiali da parte di una società che si occupa di trasporto e smaltimento di rifiuti che, invece di procedere allo smaltimento a norma di legge, avrebbe abbandonato in modo incontrollato e indifferenziato non meno di un migliaio di metri cubi di materiali.

Per di più, oltre a quelli esposti a cielo aperto, erano individuabili numerosi cumuli di materiali che, con il passare del tempo, erano stati ricoperti di terra e vegetazione spontanea, che in qualche modo ne ha nascosto la presenza e che ne dimostra l’esistenza risalente ad alcuni anni fa.

L’area è stata individuata dalle guardie zoofile volontarie di “Fare Ambiente”, che collaborano con il comando di Polizia Locale di Ginosa in forza di una specifica convenzione. Le stesse guardie hanno posizionato una fototrappola nel sito, con la quale sono stati ripresi tre distinti scarichi di materiali, che hanno consentito di risalire ai presunti responsabili del reato.

I proprietari dell’area e i soggetti ripresi durante le operazioni di scarico sono stati denunciati all’autorità giudiziaria. Il sequestro è stato convalidato dalla stessa, che ha assegnato alla Polizia Locale il prosieguo delle indagini. Il reato di realizzazione e gestione di discarica abusiva è punito dal D.Lgs. n.152/2006 con la pena dell’arresto da sei mesi a due anni e con l’ammenda da 2.600 euro a 26.000 euro.

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