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Conti spiati, anche Intesa indagata e i correntisti pensano a un risarcimento danni

BARI – Anche Intesa Sanpaolo è formalmente indagata nell’indagine a carico di Vincenzo Coviello, l’ex dipendente che in ventisei mesi avrebbe compiuto 6637 accessi abusivi ai conti correnti e alle carte di credito di 3572 correntisti di 679 filiali. La Banca, per gli inquirenti, avrebbe violato la legge sulla responsabilità amministrativa delle persone giuridiche. L’istituto, secondo i pm, non avrebbe tempestivamente segnalato agli inquirenti gli accessi abusivi. Coviello, infatti, è stato sottoposto a procedimento disciplinare – e poi licenziato dalla banca lo scorso 8 agosto – ben prima che partissero le indagini. L’ex bancario è indagato per accesso abusivo ai sistemi informatici e tentato procacciamento di notizie concernenti la sicurezza dello Stato. Le indagini della Procura di Bari sono iniziate dopo una denuncia presentata il 22 luglio da un correntista, al quale erano stati segnalati gli accessi anomali ai dati del suo conto corrente. Coviello avrebbe spiato i conti di 43 politici, tra cui la premier Giorgia Meloni, alcuni ministri e alte cariche dello stato, 43 vip e sportivi, 70 dirigenti e manager di Intesa e numerosissime persone comuni, molte delle quali dopo lo scandalo e tramite i loro legali, avrebbero chiesto informazioni alla Procura per valutare la costituzione di parte civile o cause civili ai danni della banca.

 

 

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