Foto: Audace Cerignola

Cerignola, tra “pareggite cronica” ed una difesa troppo ballerina

CERIGNOLA – Il gol di Mastroianni al 94’ come un déjà-vu per il Cerignola, troppo spesso colto di sorpresa proprio nei minuti finali, troppo spesso tornato a casa con l’amarezza di un pareggio che non soddisfa, tra situazioni di vantaggio gettate al vento e disattenzioni evitabilissime.
Quattordici pareggi in ventotto partite giocate, un dato eloquente: la metà delle gare disputate dall’Audace sono terminate in parità. In almeno sette di queste occasioni i gialloblù hanno perso punti pur essendo in vantaggio, molto spesso proprio nei minuti finali. Successe nel match di esordio contro il Messina, ma anche a Crotone, senza dimenticare la doppia rimonta subita a Potenza, il gol al 90’ di Guida contro la Turris, il ribaltone di Francavilla, il deludente pari di Brindisi e per ultima la fresca beffa del “Francioni”. La sfida di Latina è stata lo specchio della stagione: una squadra insicura, a tratti fragile, abile però a trovare coraggio e pungere per poi ricascare nei problemi e nelle incertezze. Una prestazione a corrente alternata, così come un intero campionato, immagine di un gruppo che non riesce a trovare la sua identità.
I troppi segni X sono la dimostrazione tangibile della mancata continuità, motivo di innumerevoli rimpianti in una stagione in cui tutto avrebbe potuto essere ma, finora, quasi nulla è stato. La società è uscita dal silenzio stampa, presunto segno di una ritrovata serenità, ma desta preoccupazione anche il dato dei gol subiti, ben 35 a fronte dei 39 segnati: parliamo sì del quarto miglior attacco, ma anche della sesta peggior difesa, capace di far meglio solamente rispetto alle cinque squadre attualmente invischiate nella bagarre salvezza.
Numeri che stridono con le potenzialità di una squadra costruita, e mantenuta, per migliorare lo score della passata stagione ma indietro di quattro punti e cinque posizioni. Salvo l’eccezione di Castellammare, però, l’Audace ha dimostrato di saper affrontare avversari di caratura superiore (seppur quasi sempre pareggiando): l’Avellino degli ex Pazienza e D’Ausilio potrebbe essere un buon punto di partenza per un necessario cambio di rotta.

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