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Foto: Audace Cerignola / Arturo Greco

Cerignola e Pazienza, destini incrociati per un match d’alta quota

CERIGNOLA – È un Cerignola più lanciato che mai quello che nel pomeriggio di mercoledì, ore 18:30, darà battaglia al forte Avellino sul prato verde del “Partenio”. Sarà senza dubbio uno scontro diretto d’alta quota tra due delle squadre più in forma del torneo. Una partita speciale, a prescindere dalla classifica che vede gli irpini terzi, con un punto in più rispetto agli ofantini.
I riflettori saranno puntati sul grande ex della serata, Michele Pazienza. Si tratta del condottiero degli ultimi tre anni, artefice della promozione tra i professionisti dell’Audace maturata due stagioni fa. Per lui 123 panchine in gialloblù, condite da tante vittorie di cui una proprio contro quell’Avellino che ora, grazie al tecnico sanseverese, sta rivedendo la luce dopo un avvio di stagione da incubo.
Il destino, specie nel calcio, adora fare brutti scherzi: in occasione dell’ultima sconfitta del Cerignola, in panchina agli ofantini c’era proprio Pazienza, che proverà a dare il primo dispiacere di questa nuova stagione alla squadra del suo successore, Ivan Tisci.
I gialloblù, giunti alla nona giornata, sono ancora imbattuti, ed è un record se considerato il rendimento delle ultime sette stagioni: l’imbattibilità di Ligi e compagni è ancor più longeva di quella durata sette giornate nel 2017, in Serie D. Per un risultato migliore bisogna tornare alla stagione 2015/2016, quando l’Audace dominava e chiudeva da imbattuta il Girone A di Promozione. Ma quella è tutta un’altra storia, anzi ormai preistoria: soltanto otto anni dopo i gialloblù si ritrovano ad essere una consolidata realtà professionistica.
In vista di mercoledì, Tisci dovrà fare ancora a meno di gente come Leonetti, Sainz-Maza, Ghisolfi e Bezzon, salvo sorprese nessuno di loro potrà recuperare per il big match contro i lupi. Intoccabile il 4-3-2-1: D’Ausilio è sugli scudi e vuole definitivamente prendersi il Cerignola, che nel frattempo ha bisogno dei gol di Malcore, a secco ormai da ben sette partite, un digiuno non da lui.

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