Un nuovo gravissimo episodio di violenza scuote il calcio italiano. È accaduto in Sicilia, a Riposto (Catania), durante una partita dei playoff provinciali Under 17 tra Russo Sebastiano Calcio e Pedara.
Il giovane arbitro della gara, un ragazzo poco più che maggiorenne, è stato brutalmente aggredito con calci e pugni da alcuni tesserati e addirittura da persone piombate in campo dagli spalti. A peggiorare la situazione, un assistente di parte lo ha colpito alla nuca con la propria bandierina. Soltanto l’intervento dei Carabinieri ha evitato che la situazione degenerasse ulteriormente.
L’episodio, avvenuto nei tempi supplementari, ha scatenato una vera e propria rissa anche tra alcuni calciatori in campo, obbligando le forze dell’ordine a intervenire per garantire la sicurezza dell’arbitro.
La risposta dell’AIA (Associazione Italiana Arbitri) è stata immediata e simbolica: il sito ufficiale dell’associazione è stato “oscurato”, sostituendo la homepage con un’immagine contro la violenza. «Un gesto forte per denunciare un altro episodio inaccettabile, l’ultimo di una lunga serie che si è verificata nelle ultime settimane in Sicilia, Campania, Veneto, Lazio e in altre regioni d’Italia», si legge in una nota.
Antonio Zappi, presidente dell’AIA, ha lanciato un appello durissimo: «Siamo di fronte a una vera emergenza sociale. I nostri arbitri, spesso giovanissimi, vengono picchiati per un fuorigioco o un rigore da adulti che potrebbero esserne i genitori. È inaccettabile. Serve una riflessione profonda, non solo sportiva ma anche politica e istituzionale. La violenza sui campi deve finire, e dev’essere la società civile tutta a farsi carico di questa battaglia».
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