Migliaia di agricoltori e allevatori sono scesi in piazza a Bari, accompagnati da centinaia di trattori, per protestare contro le emergenze che minacciano la sopravvivenza dell’agricoltura pugliese. Tra i problemi evidenziati ci sono l’invasione dei cinghiali nelle campagne e nelle città, la siccità che decima i raccolti e la Xylella che ha devastato l’olivicoltura salentina.
Sui cartelli e striscioni si leggono messaggi come “Noi seminiamo, i cinghiali raccolgono”, “Il cinghiale campa, il campo crepa”, “Chiuso per cinghiali”, “No acqua no agricoltura”, “Puglia assetata”, “Senza acqua l’agricoltura muore”, “Sos siccità”, “No acqua no rigenerazione Salento”, “Bonifica ai produttori”, “Con campi a secco agricoltura ko”, “Burocrazia fa più danni della Xylella”, “Salviamo il Salento: paesaggio e turismo”. Dietro il palco troneggia una grande scritta: “Città e campagna unite contro i cinghiali”.
Al fianco degli agricoltori si sono schierati esponenti delle istituzioni, sindaci con i gonfaloni e cittadini preoccupati per la presenza dei cinghiali sotto casa e per le ripercussioni sulla sicurezza alimentare delle famiglie.
Sul Lungomare Nazario Sauro hanno sfilato giovani e donne che, lasciati campi e stalle, hanno portato le loro storie di disagio causato dalle emergenze agricole che incidono sul reddito e sul futuro del loro lavoro.
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