BARI – Due cugini adolescenti senegalesi, Seydou e Moussa, lasciano di nascosto la loro famiglia a Dakar, per raggiungere l’Europa e realizzare i loro sogni. Un’odissea contemporanea attraverso le insidie del deserto, gli orrori dei centri di detenzione in Libia e i pericoli del mare per arrivare nel vecchio continente e regalarsi un’altra possibilità. Matteo Garrone racconta in Io capitano l’odissea dei migranti dal loro punto di vista. un racconto di formazione in cui il viaggio è anche un percorso interiore che ricorda le disavventure di Pinocchio e strizza l’occhio al realismo magico. La pellicola, quarta al box office, vincitrice a Venezia del Leone d’argento per la regia e del Premio Marcello Mastroianni per l’attore emergente, ha – in ultimo – avuto la meglio su altri 11 film indicati per la corsa agli Oscar come miglior film internazionale. Per la shortlist bisognerà attendere il 21 dicembre. Le nomination verranno annunciate a gennaio prossimo in attesa della cerimonia a Los Angeles del 10 marzo.
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