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Il pronto soccorso dell’ospedale Di Venere di Bari (foto ufficio stampa Asl Bari)

Bari, dottoressa aggredita: Regione Puglia parte civile con Asl

La violenza non è mai accettabile, ma diventa ancora più inammissibile quando si verifica in un ospedale, contro medici e operatori impegnati a salvare vite e curare persone. È quanto accaduto nel pomeriggio di mercoledì 22 gennaio al pronto soccorso dell’ospedale Di Venere, dove una dottoressa è stata aggredita con un pugno al viso dalla sorella di un paziente.

L’episodio si è verificato intorno alle 18.00: il paziente, che aveva ricevuto una manovra per ridurre un’ernia inguinale, era stato trattato in codice verde. Durante il tempo necessario per organizzare una consulenza chirurgica, volta ad accelerare i tempi di una successiva visita senza la necessità di ulteriori accessi ospedalieri, la sorella del paziente ha fatto irruzione nell’ambulatorio e ha colpito la dottoressa, successivamente trasportata al pronto soccorso con un trauma facciale e una prognosi di otto giorni.

L’aggressione, definita “immotivata e insensata” da Luigi Fruscio, direttore generale facente funzioni della ASL, ha suscitato una ferma condanna. “La dottoressa stava cercando di fare anche qualcosa in più per il paziente, ed è stata aggredita”, ha dichiarato Fruscio, esprimendo solidarietà alla vittima.

La Regione Puglia, tramite il presidente Michele Emiliano e il vice presidente con delega alla Sanità, Raffaele Piemontese, ha espresso vicinanza personale e istituzionale alla dottoressa, annunciando che si costituirà parte civile nel processo contro l’aggressore, insieme alla ASL. La donna responsabile del gesto è stata arrestata.

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