Il sindaco e presidente della Provincia di Taranto, Rinaldo Melucci, ha espresso profonda preoccupazione e amarezza in merito alla decisione della Corte d’Assise d’Appello di trasferire gli atti del maxiprocesso “Ambiente Svenduto” al Tribunale di Potenza.
”Questo processo rappresenta una delle pagine più dolorose della nostra storia recente e simboleggia la battaglia della nostra comunità per la giustizia ambientale e la tutela della salute pubblica. Con questo trasferimento, si corre il rischio che la prescrizione cancelli molti dei reati contestati”, ha dichiarato Melucci.
La sentenza di primo grado aveva portato alla condanna di 26 imputati, tra cui imprenditori, politici e manager dell’Ilva, ritenuti responsabili del disastro ambientale causato dalla produzione industriale dello stabilimento siderurgico. Melucci ha definito quella sentenza “un passo fondamentale” per il riconoscimento delle responsabilità e la riparazione dei danni subiti dalla città.
“Taranto sta cercando di emanciparsi da una monocultura industriale ormai superata, affrontando con orgoglio un difficile processo di transizione ambientale ed economica. Tuttavia, rischiamo di trovarci ancora una volta di fronte a un passato che ritorna”, ha aggiunto il sindaco.
Melucci ha concluso ribadendo l’impegno dell’amministrazione comunale a lavorare affinché i cittadini di Taranto possano vedere garantito il loro diritto a vivere in un ambiente sano e sicuro.
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