Le anteprime di «Un’emozione chiamata libro», rassegna letteraria che da 27 anni allieta l’estate nella «Città Bianca», si concludono martedì 27 giugno sempre nella splendida location del chiostro di Palazzo San Francesco con il quarto appuntamento del mese di giugno.
Dopo i libri di Giammarco Sicuro («Grano, storie e persone da una guerra vicina»), di Carmine Pinto («Il brigante e il generale») e di Marino Bartoletti («La discesa degli Dei»), l’anteprima della kermesse letteraria prevede che sia Simona Baldelli a discutere del suo «Il Pozzo delle bambole» (ed. Sellerio), dialogando con la ostunese Giovanna Nosarti. Ed è serata davvero particolare perché Simona Baldelli sarà a Ostuni dopo l’ufficializzazione, nelle scorse ore, che il suo libro è nella terna delle finaliste della 38ª edizione del premio letterario nazionale per la «Donna Scrittrice Savona 2023».
Il LIBRO
Attraverso lo sguardo della giovane e combattiva Nina, Simona Baldelli racconta l’Italia che dalla rovina della guerra corre verso gli anni Sessanta inseguendo il sogno di un riscatto.
Nina viene abbandonata in un orfanotrofio nell’immediato dopoguerra. Le suore fanno la cresta sul vitto e le elemosine, il confine fra disciplina e oppressione è molto sottile e le punizioni corporali e psicologiche sono parte integrante del sistema di educazione. Quando Nina compie sette anni, arriva Lucia, che ha la sua età e non possiede la scorza necessaria per salvarsi dall’insensata cattiveria delle monache. Nina si sente in dovere di difenderla. Insieme all’amicizia, scopre la differenza fra ciò che è giusto e ciò che è ingiusto, mentre cresce in lei il senso di esclusione. Oltre le mura dell’istituto c’è un mondo al quale loro non hanno accesso e dove accadono fatti clamorosi – la nascita della televisione, il discorso rivoluzionario di un reverendo nero, l’assassinio di J.F. Kennedy, dighe che straripano e trascinano a valle migliaia di corpi, la morte del Papa buono. Quando a diciott’anni Nina esce dall’orfanotrofio trova davanti a sé un continente inesplorato. La sua vita sembra iniziare da capo: incontra nuove amiche, con loro partecipa a manifestazioni e scioperi e alla storica occupazione del grande tabacchificio di Lanciano, nel maggio del 1968, durata per ben quaranta giorni. Le vicende private e sentimentali delle ragazze si mescolano a quelle pubbliche, tutto attorno l’Italia cambia, pare lasciarsi indietro l’oscurità del passato, scopre i consumi e le réclame, la moda e le prime utilitarie, mentre le radio a transistor raccontano una trasformazione dei costumi a tempo di canzoni. La colonna sonora di ciò che poteva essere e non è stato.
«Il pozzo delle bambole» racchiude in sé molti romanzi: una storia di crescita e di formazione, sulla scoperta del mondo palmo a palmo; un’avventura di collegio, di istituto, di camerate e cucine, spazi in cui crescere e trasformarsi; un affresco storico sul dopoguerra che è anche racconto di fabbrica e lotte; e soprattutto un romanzo di donne che diventano consapevoli, commettono errori, avanzano e retrocedono in una lotta lunga e difficile che Simona Baldelli descrive con ritmo, verosimiglianza, attenzione e sensibilità.
L’AUTRICE
Simona Baldelli è nata a Pesaro e vive a Roma. Il suo primo romanzo, «Evelina e le fate» (2013), è stato finalista al Premio Italo Calvino e vincitore del Premio Letterario John Fante 2013. «Il tempo bambino» (2014) è stato finalista al Premio Letterario Città di Gubbio. Nel 2016 ha pubblicato «La vita a rovescio» (Premio Caffè Corretto-Città di Cave 2017), ispirato alla storia vera di Caterina Vizzani (1735) – una donna che per otto anni vestì abiti da uomo – e nel 2018 «L’ultimo spartito di Rossini». Con Sellerio ha pubblicato «Vicolo dell’Immaginario» (2019), «Fiaba di Natale. Il sorprendente viaggio dell’Uomo dell’aria» (2020), «Alfonsina e la strada» (2021) e «Il pozzo delle bambole» (2023).
La rassegna letteraria è da due anni organizzata dall’Associazione «Una valle di libri» con il sostegno del Comune, de «La bottega del libro» e di alcuni sponsor tecnici.
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