BARLETTA – Pesce importato da Spagna, Francia e Grecia, nella migliore delle ipotesi dalla Sicilia, prezzi alle stelle e conseguenze sul patrimonio di ristoratori e clienti. Il caro gasolio che sta bloccando i pescatori si ripercuote anche sui porti della BAT, con le barche della sesta provincia pugliese ferme da settimane e un danno economico sempre più asfissiante.
Il deperimento dei mezzi si somma al mancato incasso per la vendita del pescato, per un crollo complessivo degli introiti per migliaia di euro. Il carburante ha toccato e in certi casi superato la soglia di un euro al litro, mandando sul lastrico attività e famiglie.
Le autorità politiche si sono riunite in videoconferenza per cercare una soluzione nell’arco dei prossimi giorni. La crisi mette con le spalle al muro i pescatori, in protesta presso il porto di Barletta e non solo. Le disponibilità economiche dei lavoratori sono ormai agli sgoccioli.
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