“La democrazia vive di ricorrenze ed eventi solenni. Abbiamo celebrato la festa della Repubblica, passaggio fondamentale della nostra storia nazionale, mentre tra meno di una settimana si apriranno le urne per il rinnovo del Parlamento europeo, altro appuntamento a cui non possiamo farci trovare impreparati”. Comincia così in una nota di Piero Bitetti, presidente del consiglio comunale di Taranto.
”All’Europa sono legate le sorti dei popoli europei che hanno deciso, nel tempo, di darsi istituzioni a cui conferire potere e autorità. A Bruxelles si decidono le sorti del nostro continente, anche del nostro Mezzogiorno: dall’agricoltura alla difesa dell’ambiente, dalla cultura alla gestione di sfide epocali come i flussi migratori, dal sostegno alle imprese per arrivare al PNRR, tutto passa dall’eurocapitale”, aggiunge Bitetti.
“Come in tutte le democrazie liberali, anche il progetto europeo, che si regge sui princìpi fondanti dello Stato di diritto, talvolta segna il passo accumulando ritardi e fallimenti che mettono a dura prova la nostra fiducia. Il punto è che nei sistemi democratici tutto è perfettibile, tutto si può criticare, mentre nelle dittature nulla di tutto questo è possibile perché ogni voce dissidente viene soppressa, ogni libertà soffocata”.
”E se guardiamo al contesto internazionale, in particolare alle grandi potenze mondiali, non è difficile accorgersi che i valori in cui noi crediamo non solo non sono condivisi ma anzi, in molti casi, vengono apertamente osteggiati. Dobbiamo perciò essere gelosi della nostra storia e motivati a costruire un futuro in cui libertà, giustizia e uguaglianza diventino, per quanto possibile, patrimonio comune di un numero sempre maggiore di persone e nazioni”, continua il presidente del consiglio comunale.
“Spesso l’Europa, però, è distante dai bisogni dei cittadini e questa è una critica severa ma giusta. I suoi meccanismi di funzionamento, in particolare, non sono facili da comprendere, risultando spesso farraginosi per i non addetti ai lavori. Pensiamo al criterio dell’unanimità con cui, in alcuni casi, si assumono decisioni importanti. Questo criterio va rimosso per depotenziare il potere di veto e dunque di ricatto di taluni Paesi, molto bravi generalmente a difendere i propri interessi nazionali ma molto meno propensi a condividere oneri e responsabilità.
Ciò riconosciuto, l’Europa fa molto per rendere migliore la società in cui viviamo. Potremmo fare decine di esempi, mi limito a farne uno che ha a che fare, tra l’altro, con il la vita e il benessere dei nostri figli.
”Il Digital Services Act (
”Questo regolamento impone alle aziende che operano nel settore, le cosiddette Big Tech che gestiscono soprattutto motori di ricerca e piattaforme digitali, ad un maggiore controllo obbligandole ad adottare, quando necessario, ogni strumento utile per l’effettiva protezione e tutela dei nostri diritti.Non meno significativa è l’attenzione che proprio l’Unione europea sta dedicando al tema dell’Intelligenza artificiale che, come sappiamo, fa ormai parte del nostro orizzonte esistenziale con implicazioni gigantesche sotto tutti i punti di vista”.
“Bastano questi cenni, a mio parere, per considerare l’Europa ciò che è: la nostra casa comune di cui ognuno di noi è responsabile.Invito perciò tutti a recarsi alle urne, sabato e domenica prossimi, per eleggere i nostri parlamentari europei. Perché la partecipazione è il tratto distintivo della libertà”, conclude Piero Bitetti, presidente del Consiglio Comunale.
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