Il dado è tratto: sarà Luciano Zauri il nuovo allenatore del Foggia. È lui il nome scelto dal neo direttore sportivo dei satanelli Luca Leone, in simbiosi con il patron Nicola Canonico. All’ex tecnico del Pescara spetterà il compito di risollevare la squadra rossonera dopo un avvio di stagione deludente. Una sfida raccolta con convinzione dall’allenatore, come ammesso nel corso della conferenza stampa di presentazione: “Ringrazio Canonico e Leone per avermi dato questa grande opportunità, ho accettato con gioia l’offerta. Inoltre, leggere sulle curve i nomi dei giovani tifosi scomparsi è stato emozionante e rivolgo alle loro famiglie le mie più sentite condoglianze”.
Contratto e ambizioni: “Nel calcio, i contratti incidono poco. Non ho avuto problemi ad accettare questa sfida, ho vissuto da calciatore questa piazza e voglio fare bene. Ad oggi, il nostro obiettivo è quello di invertire la rotta. Dovremo essere bravi noi ad estrarre le qualità dai giocatori e trovare la chiave per farli esprimere al meglio”.
Il Foggia di Zauri: “Oggi è stato il mio primo allenamento e mi sono fatto un’idea sui moduli che fin ora hanno contraddistinto questa squadra. I sistemi di gioco sono importanti ma è l’atteggiamento a fare la differenza. La rosa è stata allestita in un certo modo e non credo che il modulo si discosterà molto da quanto visto fino ad oggi. A me piace giocare con tre giocatori offensivi e quattro difensori”.
La squadra: “Ho visto tanta sofferenza negli occhi dei ragazzi. Quando le cose vanno male paga l’allenatore ma i calciatori sono i primi responsabili. In questo momento, però, lascerei da parte le colpe. Ho un modo diverso di allenare e comunicare, l’atteggiamento sarà quello di una squadra che vorrà fare bene e spero che porti anche risultati”.
I giovani: “Non faccio la formazione basandomi sulla carta d’identità. Schiererò chi riterrò più adatto, senza responsabilizzare troppo i giovani o colpevolizzare chi ha fatto fatica. L’obiettivo è tirarsi fuori da questa situazione, a prescindere da chi scenda in campo. Col tempo, capirò con chi ho a che fare”.
L’attacco: “Il problema riguarda anche i gol subìti. Si tratta di poco equilibrio dettato da tante situazioni. Spetterà a me rimettere un po’ di ordine ad una squadra che, per eccesso di generosità, va incontro a diverse ammonizioni. Davanti abbiamo giocatori molto bravi, hanno voglia e qualità. Ho visto tanto in questi ragazzi e spero di riuscire a tirare fuori il meglio da loro. In questo momento c’è bisogno che i giocatori diano il 300%, così come i tifosi. Solo tutti insieme potremmo uscirne”.
L’esperienza a Malta: “Ho vissuto una stagione fantastica. Ho vissuto l’esperienza di Malta con tanta curiosità, sono una persona ambiziosa e non l’ho vissuta come un passo indietro. Mi sono sentito un re, ho trovato persone fantastiche e abbiamo vinto la coppa e il campionato”.
Lo staff: “Ho ereditato due o tre elementi, a cui ho aggiunto il mio secondo Lucchini”.
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