Sticchi Damiani, ‘Il Lecce andrebbe studiato a Cambridge’

Lecce – Nella sala stampa Sergio Vantaggiato dello stadio di Via del Mare di Lecce, il presidente Saverio Sticchi Damiani, il direttore tecnico Pantaleo Corvino e il direttore sportivo Stefano Trinchera hanno voluto fare il punto al termine della sessione invernale del calcio mercato, che ha visto i giallorossi registrare in entrata il solo Santiago Pierotti.

Modus operandi – Non solo però, perché il presidente Sticchi Damiani ha voluto sottolineare il modus operandi della società da lui presieduta: “Innanzitutto vorrei fare un plauso all’ambiente perché a inizio campionato, quando la squadra volava, dicevo che il vero banco di prova sarebbe stato quando avremmo perso 4-5 partite di fila. Momenti che ovviamente in questa Serie A non deve affrontare solamente il Lecce, ma anche altre società più importanti di noi. Durante quelle partite l’ambiente leccese ha sempre dimostrato di essere unito e compatto sia in casa che fuori casa. Va sottolineato che si tratta di un torneo livellato verso l’alto e le ultime 3 non sono neo promosse: chi retrocederà potrebbe avere alle spalle anche 40 anni di Serie A”.

Competizione non equa – “Il Lecce deve confrontarsi con proprietà che hanno alle spalle colossi industriali come Mapei, fondi di investimento che gestiscono società per 2-3 anni per poi vendere dopo aver fatto “all-in” indebitandosi sino all’osso e rischiare tutto. Fino a quando si consentirà alle squadre di iscriversi la competizione non potrà mai essere equa”, sottolinea il presidente giallorosso.

Cambridge – “La nostra società andrebbe studiata a Cambridge perché il problema del calcio italiano sta nel monte ingaggi: per noi, rispetto a tutte le altre squadre in Italia, ha una percentuale molto più bassa – spiega Sticchi Damiani -. Potremmo prendere calciatori di nome quasi a fine carriera per fare contenta la piazza, ma poi devi pagarli 1-2 milioni di ingaggio. Noi facciamo il contrario. Sono geloso di questo progetto tecnico perché può portarci lontano e mi tutela come presidente e proprietario. Il mio sogno è consolidarci in Serie A per molti anni migliorando sotto tutti i punti di vista. Ho scoperto che tra due partite raggiungerò le 100 presenze in Serie A da presidente, sarò il terzo dopo Iurlano e Moroni: voglio continuare a sognare, ma con elementi concreti”.

Cessione Strefezza – “Non lo abbiamo ceduto per i soldi, è bastata quella di Hjulmand – spiega il presidente -. La sua cessione non era stata messa in preventivo, ma per una serie di ragioni il calciatore non era più sicuro di essere protagonista. Il Como soddisfaceva le sue richieste e quelle del Lecce e un buon padre di famiglia, un buon manager, un buon amministratore cosa avrebbe dovuto fare? Con il ragazzo ci siamo lasciati benissimo ringraziandoci e abbracciandoci”.

Giochi del MediterraneoC’è la possibilità di ricevere una seconda tranche di risorse che possa permetterci la copertura dello stadio. Con i primi 11 milioni, 8 più iva che abbiamo già incassato, faremo un bel restyling. Però c’è la possibilità di avere altri soldi perché si sono liberate risorse. Stiamo presentando il progetto”.

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