Le organizzazioni sindacali FIALS, CIMO-FESMED e ANAAO-ASSOMED, a nome della maggioranza dei dipendenti della ASL di Brindisi, hanno dichiarato lo stato di agitazione a causa delle persistenti criticità non risolte all’interno dell’azienda sanitaria. Nonostante i tentativi di dialogo con la Direzione Generale, i problemi che affliggono il personale e il servizio sanitario locale continuano a peggiorare, mettendo in pericolo la qualità delle cure e la continuità assistenziale, si legge in una nota.
Tra i problemi più gravi, si segnala una carenza di organico che ha raggiunto livelli allarmanti, con la mancanza di medici, infermieri e personale amministrativo. Questo ha portato al sovraccarico dei dipendenti e al collasso di diversi reparti ospedalieri, compromettendo l’erogazione dei servizi essenziali per la cittadinanza.
Inoltre, la chiusura e l’accorpamento di vari reparti, dovuti alla mancanza di personale, ha ulteriormente ridotto la capacità operativa dell’ospedale. Un’altra questione critica è il blocco delle procedure concorsuali per l’assunzione di nuovo personale, che aggrava ulteriormente la situazione.
La sicurezza sul lavoro è anch’essa in crisi: il personale sanitario è sottoposto a forti pressioni e rischia il burnout. In questo contesto, le organizzazioni sindacali chiedono un intervento urgente del Prefetto, affermando: “Il personale sanitario merita rispetto e condizioni di lavoro dignitose, mentre i cittadini hanno diritto a un servizio sanitario efficiente e sicuro.”
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