La questione delle nomine all’interno del Consiglio di Amministrazione della SGM, la partecipata del trasporto pubblico di Lecce, ha acceso un vivace dibattito politico tra il Partito Democratico (PD) e l’amministrazione guidata da Poli Bortone. La polemica si è sviluppata attraverso una serie di comunicati stampa, evidenziando le divergenze sui criteri di selezione dei nuovi membri del CDA.
Il PD ha sollevato preoccupazioni riguardo alla selezione dei candidati, sottolineando che, oltre all’appartenenza politica, sarebbe opportuno considerare le competenze professionali e l’esperienza nel settore. In un contesto in cui la mobilità urbana rappresenta un settore cruciale per la transizione verso abitudini più sostenibili, la necessità di figure qualificate diventa fondamentale. Il partito ha messo in evidenza come le decisioni in questo ambito richiedano un livello di professionalità che non può essere garantito da profili con poca esperienza, come i giovanissimi diplomati.
Inoltre, il PD ha richiamato l’attenzione sul bando emesso dall’amministrazione, chiedendosi perché non siano state prese in considerazione competenze specifiche tra i 148 curricula ricevuti. L’SGM gestisce significative risorse finanziarie e occupa un numero consistente di lavoratori, pertanto la scelta di dirigenti competenti è vista come essenziale per garantire la solidità e la sostenibilità dell’azienda.
Di fronte a queste affermazioni, l’amministrazione di Lecce ha replicato con fermezza, accusando il PD di ipocrisia. Secondo la giunta, il Partito Democratico ha una lunga storia di nomine basate su favori e lottizzazioni, piuttosto che su meriti oggettivi. L’amministrazione sostiene che le sue scelte sono motivate dalla necessità di una guida solida e coesa, in grado di lavorare in sinergia con l’ente pubblico per il bene della comunità leccese.
La controversia pone in evidenza le tensioni politiche locali e la difficoltà di trovare un equilibrio tra competenze e appartenenza politica. Mentre il PD si prepara a presentare un’interpellanza urgente per chiarire i criteri di nomina, l’amministrazione si difende affermando di avere il mandato dei cittadini, i quali hanno espresso la loro volontà alle urne.
In questo contesto, la questione delle nomine all’interno della SGM diventa simbolo di una più ampia discussione sulla capacità di governare e gestire le risorse pubbliche in modo efficace e trasparente.
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