Le notizie dai campi della campagna del pomodoro sono allarmanti. Nonostante l’accordo sui prezzi di 150 euro/tonnellata per il tondo e 160 euro per il lungo, i produttori stanno cercando di imporre valori più bassi. “I patti vanno rispettati con serietà”, afferma Angelo Miano, presidente provinciale di CIA Agricoltori Italiani Capitanata.
In modo arbitrario e senza dati verificati – spiega Miano -, i compratori tentano di abbassare i prezzi, giustificandosi con il presunto deterioramento del carico. Questi aspetti sono già stati considerati nell’accordo sui prezzi del pomodoro da industria per il Centro-Sud. Ulteriori tagli non sono equi né previsti”.
Le difficoltà non finiscono qui. I produttori affrontano anche la carenza di acqua per irrigare i campi, un problema che potrebbe compromettere il raccolto di agosto e settembre. “Una parte del prodotto andrà perduta”, avverte Miano.
I dati mostrano che quest’anno nel Centro-Sud sono stati coltivati 31.000 ettari di pomodoro, rispetto ai 25.000 dello scorso anno, con un aumento di quasi 6.000 ettari. Tuttavia, sono aumentate anche le difficoltà, specialmente per l’approvvigionamento idrico necessario. “Queste difficoltà comportano un aumento dei costi di produzione per gli agricoltori – afferma Nicola Cantatore, direttore provinciale di CIA Capitanata -. La siccità probabilmente impedirà di soddisfare pienamente la crescente domanda delle industrie di trasformazione. In questo contesto, è ancora più importante rispettare gli equilibri della filiera per garantire una giusta redditività agli imprenditori agricoli”.
Lo studio del CREA evidenzia come i costi di produzione siano più alti al Centro-Sud rispetto al Centro-Nord. Le maggiori differenze riguardano il costo del lavoro (29% al Sud contro 27% al Centro-Nord), delle macchine (17% al Sud contro 14% al Centro-Nord) e l’acquisto di sementi (15% al Sud contro 14% al Centro-Nord). Notevole è la differenza per il costo delle risorse idriche, superiore del 71% al Sud, e per i costi delle macchine (+68%) e del lavoro (+58%).
“La battaglia sulla redditività e il giusto valore riconosciuto ai produttori è fondamentale – dichiara Gennaro Sicolo, presidente regionale di CIA Puglia e vicepresidente nazionale dell’organizzazione -. Gli accordi sottoscritti vanno rigorosamente rispettati per preservare l’equilibrio della filiera e garantire anche i consumatori”, conclude Sicolo.
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