Il Ministero della Giustizia sta valutando misure alternative al carcere, come la detenzione domiciliare o l’affidamento in prova, per i detenuti condannati per reati non ostativi con pene residue inferiori a un anno. La proposta, discussa già il 7 agosto durante un incontro tra il ministro della Giustizia, il Garante dei detenuti e i garanti regionali, ha l’obiettivo di contrastare il sovraffollamento nelle carceri italiane.
potrebbe interessarti anche
Vittorio Sgarbi torna a casa dopo il ricovero per depressione
Bari, l’Esercito Italiano celebra i suoi 164 anni di storia
Addio a Inah Canabarro Lucas, la persona più anziana del mondo
Educazione sessuale a scuola, via libera solo con consenso genitori
Autovelox, è scontro tra Matteo Salvini e Anci: stallo sul decreto
Cavallo murgese: 100 anni dall’istituzione della razza