MATERA – L’Amministrazione comunale di Matera, ha operato correttamente nell’istruzione del bando con il quale l’anno scorso, è stata affidata la gestione del servizio di mensa scolastica alla società romana “Vivenda”. A certificarlo definitivamente è il Consiglio di Stato (CdS), pronunciatosi sul ricorso presentato dalla ditta “Ladisa”, seconda in graduatoria, che ha impugnato l’esito del bando davanti alla giustizia amministrativa. Il Comune di Matera, difeso e rappresentato dall’avvocato Giuseppe Franchino, come già fatto dinanzi al Tribunale amministrativo regionale nell’aprile scorso, ha rimarcato ancora una volta l’obiettività e correttezza del proprio operato, perché l’unico interesse dell’Amministrazione comunale è stato sempre quello di garantire un servizio efficiente e di qualità per la popolazione scolastica di Matera (infanzia, primaria e secondaria di primo grado). Lo scorso 28 settembre (sentenza comunicata il 6 ottobre), i giudici del CdS hanno respinto l’appello principale presentato da “Ladisa Srl” e dichiarato improcedibile quello incidentale di “Vivenda Spa”, difesa dagli avvocati Michele Perrone e Paola Cruciano. La sentenza è frutto di un’analisi meticolosa di tutti gli elementi contestati dal ricorrente, che mettevano tra l’altro in discussione correttezza e imparzialità del Comune di Matera, in qualità di soggetto affidatario del servizio nella procedura telematica adoperata. La ricorrente aveva contestato all’Amministrazione comunale anche gli atti preparatori all’affidamento, come la verifica urbanistico-edilizia sulla conformità dell’immobile indicato come sede del centro cottura da Vivenda, per garantire l’esecuzione anticipata del servizio (distanza chilometrica dalla città e altro), oltre ai criteri di attribuzione del punteggio ritenuti sovrastimati per la parte tecnica, la qualità della materia prima utilizzata e altro. La Ladisa Srl aveva, pertanto, chiesto di dichiarare inefficace il contratto stipulato con Vivenda, il risarcimento del danno e il subentro nella gestione triennale del servizio di mensa scolastica da circa 1.700 pasti giornalieri, per un valore di 4,7 milioni. Tutte ragioni prima respinte dal Tribunale amministrativo regionale e, a fine settembre, anche dal CdS. Il collegio giudicante ha ritenuto infondate nel merito le ragioni secondo le quali Vivenda dovesse essere esclusa dal bando; infondate ed inammissibili le contestazioni sull’attribuzione del punteggio tecnico. Queste ultime contestate direttamente all’Amministrazione comunale, poiché «anche ove fossero accolte -scrivono i giudici del CdS- non consentirebbero alla società appellante di colmare, con ragionevole e adeguata certezza, in caso di riedizione della valutazione tecnica, il divario di circa 7,9 punti che separa dall’aggiudicataria, donde l’inutilità di un definitivo approfondimento su tali punti». Una conclusione che non dà adito ad interpretazioni, evidenziando la correttezza e legittimità dell’operato degli uffici comunali. Il collegio giudicante scende anche nel merito delle contestazioni sul centro cottura, per il quale si rilevava la distanza eccessiva dal punto di somministrazione dei pasti, spiegando le ragioni per cui il disciplinare consente ogni, sede purché sia all’interno del territorio comunale, e il santuario di Picciano è compreso nel perimetro comunale di Matera. «Siamo soddisfatti di questa seconda vittoria in appello -ha commentato il sindaco Domenico Bennardi- soprattutto perché così potremo garantire continuità ed efficienza del servizio, nostri obiettivi primari insieme alla qualità dei pasti fin dal primo giorno. Il contenzioso giudiziario, ci esponeva comunque al rischio di dover interrompere il servizio per il cambio di gestione, quindi per noi oggi è questa la reale vittoria conseguita».
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