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Mattarella: pace, diritti e sfide per futuro nel discorso di fine anno

Sergio Mattarella, presidente della Repubblica, ha aperto il tradizionale discorso di fine anno richiamando il valore della pace, “non come sottomissione alla violenza degli aggressori, ma come difesa dei diritti umani”.

Tra i temi centrali, la liberazione della giornalista Cecilia Sala, simbolo della libertà di informazione, e la crescente spesa in armamenti, che supera gli investimenti contro il cambiamento climatico. Mattarella ha poi evidenziato il contrasto tra il progresso scientifico e le lunghe liste di attesa nella sanità, rivolgendosi ai lavoratori in cassa integrazione.

Ancora evidenti le disparità di servizi tra Nord e Sud, ma garantire il rispetto dei diritti rimane una priorità. Forte l’appello contro la violenza, il bullismo e le droghe, alimentati dal web, invitando ad ascoltare il disagio delle giovani generazioni e ad affrontare la precarietà con maggiore impegno.

Un passaggio importante è stato dedicato alla tragedia di Calenzano: “Gli incidenti si possono e si devono prevenire”. Rinnovato l’invito al rispetto della Costituzione, con riferimenti ai detenuti, sottolineando il valore del loro recupero.

Particolare attenzione è stata riservata al dramma dei femminicidi: “Non vogliamo più parlare delle donne come vittime, ma per la loro energia e potenzialità”.

Il presidente ha poi ringraziato le forze dell’ordine per il loro costante impegno nella sicurezza e ha salutato con orgoglio le donne e gli uomini dello sport per i loro successi.

Infine, Mattarella ha ricordato gli 80 anni dalla Liberazione, che nel 2025 rappresenteranno un momento per rinnovare la dedizione all’Italia e ai suoi valori fondamentali.

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