Roma – Dai tempi del congresso, chiuso “entro marzo”, al nuovo gruppo dirigente fatto da una generazione più giovane ma ancora, l’analisi del voto, e al mai più “governi di salvezza nazionale”. Il mea culpa di Enrico Letta non è bastato però a raffreddare gli animi delle donne del partito. Il congresso resta il tema caldo parallelamente a un lavoro di opposizione parlamentare “duro e intransigente” dice Letta che preferisce le primarie ai concorsi di bellezza. La fase di ricostruzione del Pd parte anche dal tema delle alleanze da rivedere una volta cambiata la classe dirigente
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