Lecce: ‘La Chirurgia Pediatrica del Fazzi senza personale medico’

Nel 2018, l’Unità Operativa di Chirurgia Pediatrica, unica in tutto il Salento, venne trasferita dal Presidio Ospedaliero “Francesco Ferrari” di Casarano al “Vito Fazzi” di Lecce e ciò avvenne con grandi proclami, promesse e la presenza del Governatore della Regione, Michele Emiliano. Questo passaggio costituiva una pietra miliare verso la costituzione del tanto agognato “Polo Pediatrico” salentino che a tuttora non si è ancora realizzato. Scrive in una nota l’associazione Cuore e mani aperte OdV.

Dopo 5 anni da quel giorno, la bellissima carrozza si è tramutata in una zucca. Dapprima il Direttore Responsabile dott. Carlo Rossi, volto storico di tante piccole vite ricondotte al futuro, è entrato in quiescenza e, a seguire, anche altri due dirigenti medici. Prosegue l’associazione.

Ciononostante l’equipe medica del reparto ha trattato tutte le patologie di competenza di II livello e altre competenti alla chirurgia pediatrica di III livello, tra cui atresia dell’esofago, ernia diaframmatica neonatale e nei bambini più grandi e tutta la chirurgia neonatale riguardante le malformazioni del tratto gastroenterico, nonché tutte le patologie neoplastiche afferite al reparto, senza escludere patologie di natura urologica (ipospadia, stenosi del giunto pieloureterale e reflusso vescico-ureterale). Ha, inoltre, eseguito colecistectomie in video laparoscopia, senza tralasciare i poli-traumi della strada (rottura di rene, perforazione da scoppio dello stomaco, traumi epatici e splenici complessi, ecc.).

E come se non bastasse, a breve, nel febbraio 2024, anche l’attuale facente funzioni, dottor Michele Pagliarulo e la dirigente medico dottoressa Corciulo verranno collocati a riposo.  Conseguentemente, l’organico medico di 8 unità (+1), configurato nel 2018, al momento del trasferimento a Lecce, sarà dimezzato. E le 4 unità rimanenti non saranno nelle condizioni di garantire turni da 24 ore al giorno, 7 giorni su 7. Ciò, chiaramente, non solo per l’insostenibilità psico-fisica dei sanitari, ma, ancora di più, per l’incompatibilità con le normative europee in materia di riposi e recupero, avallate altresì dal contratto collettivo nazionale. Al punto che, in caso di contezioso medico-legale, le compagnie assicurative, nell’eventualità della inosservanza di tali normative, non coprono il sinistro. Spiega ancora l’associazione Cuore e mani aperte OdV.

Questo ovviamente si rifletterà sulle reali possibilità di prendersi cura dei bambini, che senza cure adeguate accessibili si ritroveranno ancor più preda della disperazione e privati del domani, della possibilità di una cura e alle volte di dare un nome a quel male, a meno che non siano costretti a rivolgersi ad altre zone d’Italia.

Una realtà che conosciamo bene, se non altro perché da 11 anni, effettuiamo, con la nostra Bimbulanza, l’ambulanza pediatrica gratuita, trasporti di minori dalle nostre zone verso i maggiori centri d’eccellenza d’Italia, dove possono trovare cure più adeguate alle loro patologie. E che vorremmo fortemente spegnere, perché questo significherebbe che i minori e le loro famiglie non sono più costretti ad allontanarsi dalla loro terra per potersi curare.

Un miraggio che sembrava più vicino con la implementazione del Polo Pediatrico del Salento e che oggi, per la situazione della Chirurgia Pediatrica descritta, non impedirebbe in ogni caso alle famiglie salentine di vedersi costrette a emigrare verso altri nosocomi pediatrici d’Italia, da Bari a Roma e altri.

Non vogliamo che le promesse di 5 anni fa restino vane e che passi il messaggio che al di fuori delle campagne elettorali la compassione per l’altro e il desiderio di poter fare la differenza siano un bene di lusso non necessario.

Pertanto, chiediamo, a gran voce, che chi di dovere, prenda in carico, in tempi strettissimi, la situazione della Chirurgia Pediatrica del Fazzi; magari con la nomina/concorso di un nuovo primario, che sia attrattivo per i giovani professionisti e per i dirigenti medici, anch’essi da integrare per mantenere l’attuale standard chirurgico, prima che il reparto collassi completamente. Conclude l’associazione Cuore e mani aperte OdV.

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