È morto ieri, martedì 11 giugno, a Roma, Peppino Tripaldi, storico inviato dell’ANSA, poi a lungo collaboratore di Porta a Porta, il programma di Bruno Vespa.
Nato a Francavilla Fontana il 10 maggio 1942, iscritto all’Ordine dei giornalisti dal 1970, Tripaldi ha mosso i primi passi nei quotidiani di provincia, specializzandosi nella politica estera con particolare attenzione alle istituzioni della Comunità Europea. Negli anni ’70 e ’80 ha lavorato al Corriere del Giorno, Quotidiano di Taranto.
Nel 1987 è entrato nella redazione centrale dell’ANSA, passando dalla politica estera alla difesa e seguendo le missioni italiane all’estero. Nel 1994 è stato a Mogadiscio come inviato di guerra. Nel 1997 ha raccontato per primo del rogo del Duomo di Torino e del salvataggio della Sindone, poi è stato inviato speciale nei luoghi del terremoto di Umbria e Marche.
Nel 1998 è stato sui luoghi della strage del Cermis, l’anno dopo inviato speciale nella Federazione Jugoslava. Ironico, appassionato, generoso, ha formato generazioni di colleghi. Nel 1999 ha vinto il Premio Ischia Internazionale di Giornalismo come giornalista dell’anno per le agenzie di stampa. Dal 2001 al 2016 ha messo la sua esperienza a disposizione della redazione di Porta a Porta.
Tripaldi lascia la moglie Maria Assunta e i figli Paolo, anche lui giornalista, in forza all’agenzia Agi e presidente dell’Associazione Stampa Romana, Stefania e Fabiana. I funerali saranno celebrati domani alle 14.30 nella parrocchia di Santa Francesca Romana all’Ardeatina, in via Luigi Cappucci 15.
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