Climatizzatori spenti nelle palazzine dell’ex Ilva di Taranto per risparmiare energia. La decisione del management è stata resa nota dall’Usb che parla di “assoluta mancanza di rispetto per i lavoratori e la loro salute”. Al problema annoso, attacca il sindacato, del “mancato cambio dei filtri dei condizionatori, oggi si sostituisce quello dello spegnimento degli impianti di condizionamento dell’aria. I lavoratori, quindi, o aprono le finestre e respirano le polveri inquinanti, o le tengono chiuse ma soffrono il caldo, in ambienti nei quali certamente le temperature superano i limiti raggiunti in altri luoghi”.
L’Usb accusa “l’amministratore delegato di Acciaierie d’Italia, Lucia Morselli, di aver dato disposizione di spegnere gli impianti di condizionamento in tutte le palazzine dello stabilimento di Taranto, tranne che in quelle degli impianti di produzione (pochissimi quelli ancora in marcia). L’ordine è stato dato questa mattina”. Dall’azienda, al momento, nessuna replica. La Fim Cisl riferisce che “la voce è circolata nello stabilimento ma non abbiamo avuto conferme ufficiali”.
Il coordinatore di fabbrica della Uilm, Gennaro Oliva, conferma “che è stata data l’indicazione di spegnere i climatizzatori negli uffici, come la direzione, per contenere i costi dell’energia. Per come la stanno portando avanti, questa azienda andrà a spegnersi da sola. Dare troppo risalto a questa notizia quando ci sono problemi molto più seri nello stabilimento credo che non sia nemmeno giusto. Ricordo che è slittata la ripartenza di Afo2 e Acciaieria 1, prevista per fine agosto. Siamo stati convocati per lunedì prossimo per un confronto sugli assetti di marcia, ma gli impianti restano ancora fermi”. L’Usb da parte sua “sta valutando – è detto in una nota – la possibilità di organizzare, per tutta una serie di questioni, già dalla prossima settimana iniziative di mobilitazione”.
“Di fronte all’ennesimo inaccettabile comportamento – osserva l’organizzazione sindacale – che dà chiaramente l’idea di quanto poco sia importante per questa gestione la salute ed il rispetto delle buone condizioni di lavoro dei dipendenti, chiediamo l’immediato allontanamento di questo management. Qualunque pacchetto di misure e risorse si pensi di destinare all’acciaieria deve passare prima di tutto attraverso la tutela definitiva dei lavoratori, nessuno escluso”.
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