BARI – Italia Oggi ha pubblicato la classifica sulla vivibilità delle province capoluogo di provincia, ecco la posizione delle pugliesi: Al primo posto in Puglia c’è Bari all’82esimo posto su 107, seguita da Lecce 84^ posizione e la Bat un gradino più sotto all’85°, Brindisi è al 90° posto, poi Foggia al 96^ posizione e infine la provincia di Taranto 101° posto. In Basilicata troviamo la provincia di Potenza Al 71° posto ed esattamente in posti più giù Matera (72^ piazza). Al primo posto nazionale c’è Bolzano, all’ultimo Crotone.
A stabilirlo è la classifica annuale sulla qualità della vita 2023 realizzata da ItaliaOggi e Ital Communications, in collaborazione con l’Università Sapienza di Roma, arrivata alla 25esima edizione. A seguire, sul podio, ci sono le città metropolitane di Milano, che sale dal quinto posto del 2022, e Bologna che riconferma la medaglia di bronzo. Ultima, al 107esimo posto, è Crotone, come già era successo nel 2022. In coda, insieme alla provincia calabrese, si posizionano Messina, 105esima, e Caltanissetta, 106esima. La qualità della vita è risultata buona o accettabile in 63 province italiane su 107, “in linea con gli ultimi due anni”: 64 nel 2022 e ancora 63 nel 2021. Sono quindi 21 milioni 909mila i residenti che, secondo la ricerca, vivono “in territori caratterizzati da una qualità della vita scarsa o insufficiente”, il 37,2% della popolazione italiana. Lo scorso anno erano 21 milioni 789mila, si registra, quindi, un lieve arretramento rispetto al 2022. La ricerca, inoltre, conferma anche “la frattura tra il Centro Nord, più performante e resiliente, e l’Italia meridionale e insulare, caratterizzata da una persistente vulnerabilità”. Nelle province e città metropolitane centro settentrionali appartenenti al cluster “metropoli” si sottolinea una “forte ripresa”, negli ultimi due anni. Tendenza “post-Covid” che è ben rappresentata “dal secondo posto del capoluogo lombardo, dai dati di Bologna e Firenze, ma anche dalla performance di Torino (31ª) e Roma (33ª), che scalano una ventina di posizioni rispetto al 2022”. Nelle aree del Mezzogiorno “crescono aree di disagio sociale e personale”. Sono poi nove le dimensioni analizzate dallo studio: affari e lavoro, ambiente, reati e sicurezza (dove, in questo caso, Milano chiude in ultima posizione), sicurezza sociale, istruzione e formazione, popolazione, sistema salute, tempo libero e turismo, reddito e ricchezza. Con ulteriori 14 sottodimensioni e 92 indicatori di base.
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