CERIGNOLA – È stata la roccia di un timido Cerignola neopromosso in Serie D dopo quasi vent’anni di oblio. È tornato per essere il perno dal quale ripartire nel 2020, dopo la momentanea uscita di scena della famiglia Grieco. È stato il capitano nella stagione più bella di sempre, quella del ritorno tra i professionisti. Il primo tassello dell’Audace in Serie C, nel 2022. Punto di riferimento, tecnico e soprattutto morale, di Pazienza prima, e di Tisci poi. In campo nel giorno del giubilo contro il Bitonto, ma anche nella terribile serata di Foggia.
In riva all’Ofanto Jimmy Allegrini è molto più che un semplice difensore, perché la maglia gialloblù è praticamente diventata la sua seconda pelle. Sei campionati, dal 2017 al 2024, in cui Allegrini le ha viste praticamente tutte, fa eccezione una fugace e non indimenticabile parentesi a Taranto; fu proprio lui, nel 2020, ad ammettere di essere tornato anche “per farsi perdonare”. D’altronde, parliamo di uno degli uomini simbolo del Cerignola di questi tempi, uno dei capitani più longevi della sua storia ultracentenaria, il secondo giocatore con più presenze negli ultimi anni, alle spalle soltanto del giovane veterano Luca Russo. Ben 144 le apparizioni, 10854 minuti a difesa delle “Cicogne”. Prima da titolare fisso ed inamovibile, che sia difesa a quattro, che sia difesa a tre, poi sempre disponibile nel momento del bisogno, seppur con qualche acciacco fisico, sempre più frequente, a denotare il passar del tempo.
35 anni a settembre, ne aveva 28 al suo approdo in gialloblù, una storia che sembra ai titoli di coda: il suo contratto scade il 30 giugno ed i soli sei minuti in campo sotto la guida di Raffaele complicano fortemente l’idea di un prolungamento. La storia col Cerignola, ma non quella sul rettangolo verde, perché va bene l’abilitazione al ruolo di direttore sportivo, conseguita a Coverciano insieme all’amico e compagno Raffaele Bianco a dicembre, ma Jimmy Allegrini vuole continuare a giocare. Dove? Ancora non si sa, ma molto probabilmente lontano dalla sua Cerignola. Lì dove ha scritto le pagine migliori della sua carriera, il suo nome è scolpito nelle gesta più importanti della storia del club ofantino, lì che sarà sempre casa sua… Dove, dopo sette anni straordinari, il suo nome e la sua fascia da capitano non verranno mai dimenticati.
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