ORIA – Si complica la invocata riapertura al pubblico del Castello Svevo di Oria: in Conferenza di servizi ribadito il no ad utilizzi slegati dalle attività museali e culturali.
Castello, sì a riapertura ma no a feste e matrimoni: il verbale
Sì a museo, caffetteria e persino ristorazione, purché legati ad eventi esclusivamente culturali. No, quindi, a matrimoni e feste private. Neppure a Capodanno. Figuriamoci a Pasqua o a Natale.
E allora, nonostante l’ottimismo via social espresso dal sindaco di Oria Cosimo Ferretti, la riapertura del castello svevo al pubblico sembra ancora piuttosto lontana, difficile, complessa. Ed è curioso che questo convincimento arrivi a margine della stessa Conferenza di servizi che, lo scorso 14 gennaio, stessa data dell’informativa, portò al post pubblicato su Facebook dal primo cittadino.
D’altro canto, il verbale conclusivo parla chiaro. Sì al museo, sì alla caffetteria e alla ristorazione, con un parere positivo sulla riapertura al pubblico via progetto, davvero bello, che resta, però, legato alle prescrizioni, piuttosto chiare, in tema di utilizzo del maniero per scopi slegati al fine culturale. Ed è qui che, precipitando dalla torre, casca l’asino.
Il parere legale acquisito dal Comune e riportato nel verbale precisa che “Gli eventi che potranno trovare ingresso all’interno del Castello saranno quelli con stretta attinenza allo scopo e obiettivo perseguito con l’attività museale. Restano fuori tutti quei momenti di aggregazione feste non attinenti alla nuova destinazione d’uso del Castello: feste nuziali, capodanni e/o ricevimenti che presuppongono finalità differenti dal Museo”. Di più: “Gli eventi culturali dovranno essere pianificati e realizzati in un numero di date certamente inferiore rispetto all’attività e alla destinazione principale”.
Che queste prescrizioni possano andare bene alla Borgo Immobiliare, al netto delle strette di mano buone per i titoli e le speranze.. beh, resta un sogno. Bello, bellissimo. Eppure, al momento, tutt’altro che concreto. Almeno con questo iter che ha prodotto il post del sindaco, ma anche il no comment di tante altre parti in causa.
M.Iur.
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