Anche quest’anno in Basilicata si registra un significativo calo nel numero di alunni iscritti, con la popolazione scolastica che passa da 69.288 iscritti nell’anno 2023/2024 a 67.462 nel 2024/2025. La riduzione di 1.826 studenti è stata attribuita alla migrazione per motivi di lavoro e alla dispersione scolastica, temi su cui la politica regionale deve intervenire con urgenza.
È quanto afferma Pino Giordano, Segretario Provinciale dell’Ugl Matera, che sottolinea come il trend negativo sia stato confermato anche per quest’anno scolastico. “Le famiglie sono sempre più preoccupate e povere. In molti comuni l’offerta statale è insufficiente e il privato comporta costi elevati. Inoltre, ci sono anche le spese per la refezione scolastica”, spiega Giordano.
La crisi economica ha colpito duramente la provincia, con molti lavoratori precari e autonomi costretti a restare a casa. La mancanza di lavoro e l’adozione massiccia dello smart working hanno cambiato le dinamiche familiari, e il carico della gestione dei figli piccoli ricade spesso sulle donne, che fanno sempre più fatica a rientrare nel mondo del lavoro. Secondo i dati Istat di luglio, l’occupazione femminile è in calo, soprattutto nelle regioni in cui i servizi per l’infanzia sono carenti, come la Basilicata.
“È fondamentale destinare risorse adeguate alla formazione prescolastica, dai 0 ai 6 anni”, prosegue Giordano, sottolineando che investimenti in questo settore favorirebbero sia i bambini che le madri. Solo così si potrà contrastare il fenomeno della denatalità, che contribuisce alla diminuzione degli studenti.
Il Segretario dell’Ugl conclude: “Servono strategie politiche lungimiranti e durature per invertire questa tendenza negativa e rendere il territorio materano attrattivo per le nuove generazioni”.
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