La doppia retrocessione dalla Serie C all’Eccellenza a cavallo tra l’estate del 2021 e quella del 2022, il primo tentativo di ritorno in Serie D fermatosi a un passo dal traguardo, nella finale dello scorso anno sul campo del Manfredonia, la chance di evitare i playoff interni al raggruppamento fallita dopo la sconfitta di Molfetta.
E ancora, il netto capitombolo contro l’Ugento, la pratica Vigor Lamezia archiviata solo all’ultimo secondo della sfida di ritorno e il pareggio subito in rimonta domenica al Ventura dal Costa d’Amalfi. Tutto per arrivare qui, tutto per arrivare ai prossimi decisivi e delicati 90 minuti, quelli che valgono un’intera stagione.
Una stagione travagliata, perfetta sintesi di un’epoca recente in cui di gioie se ne sono viste pochissime; una stagione che però adesso potrebbe concludersi con l’emozione più grande, quella del ritorno nella quarta serie nazionale: il Bisceglie è pronto a giocarsi la vita a Maiori nel ritorno della finale dei playoff nazionali. Chi vince sale in D, chi perde resta in Eccellenza, mentre in caso di parità conteranno i gol segnati in trasferta.
Si riparte dall’1-1 maturato nella gara d’andata, si riparte – sponda pugliese – dalle consapevolezze accumulate nel corso dell’annata: i gol in trasferta, ad esempio, che non sono mai mancati. La truppa di Di Meo ha sempre e comunque trovato la via della rete lontano dalle mura amiche, dovrà farlo anche tra qualche ora per superare l’ostacolo Costa d’Amalfi.
Il tecnico nerazzurro si affida a chi sa come si fa, a chi ha già vinto in passato: Nicolas Di Rito, per esempio, desideroso di chiudere un cerchio che si aprì nel lontano 2012 con la promozione in D conquistata con gli stellati con lui grande protagonista, ma anche Antonio Pignataro, il capocannoniere del campionato, bisognoso di ritrovare il gol nel momento più importante. Bisceglie si aggrappa a loro per non fermarsi sul più bello e per lasciarsi finalmente andare a un urlo di gioia liberatoria.
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