Bari, faida Palermiti – Busco a Japigia: otto arresti

BARI – La faida tra i clan Palermiti e Busco ha aperto un periodo di terrore nel quartiere Japigia di Bari. Sparatorie davanti alle scuole, agguati in stile Gomorra, In giro auto blindate e scorte. Tutto dopo lo “sgarro” subito dai sodali dei Parisi. La squadra mobile di Bari coordinati dalla procura del capoluogo, ha chiuso il cerchio in una storia che ha segnato il quartiere a sud di Bari con paura e sangue. Otto affiliati ai clan Palermiti e Parisi sono stati raggiunti da altrettante ordinanze di custodia cautelare (quattro erano già in carcere) per gli omicidi del gennaio e aprile 2017 di Francesco Barbieri e Nicola De Santis. Il primo, capo di una ramificata rete di spaccio di cocaina, avrebbe sfidato il clan Palermiti a fine 2016 iniziando a rifornirsi di droga dal sodalizio di Antonio Busco. L’episodio non avrebbe lasciato indifferenti i Palermiti che, in un agguato, la sera del 17 gennaio 2017, per strada, davanti al liceo Salvemini, avrebbero freddato, con due sicari in moto, Barbieri in auto. La risposta non tardò ad arrivare: Busco, la sera del 6 marzo, avrebbe fatto assassinare, a colpi di arma da fuoco, Giuseppe Gelao e ferire gravemente Antonino Palermiti. Lo stesso Busco ora sta scontando l’ergastolo. Ma è un’altra onta da lavare. E così i Palermiti rispondono e questa volta con i Parisi. Nicola, Il fratello del boss Savinuccio, per giorni avrebbe ospitato tre esponenti del clan in casa – armati di kalashnikov – per uccidere i vertici dei Busco. Con loro, in collegamento radio, sui tetti delle case circostanti, altre tre vedette. L’epilogo il 12 aprile quando, i tre sicari, su una 147 rubata, avrebbero raggiunto le potenziali vittime ed esploso decine di colpi di arma da fuoco. Nicola De Santis, uno degli obiettivi, sarebbe stato raggiunto poco dopo davanti al Salvemini e freddato a brucia pelo. Un proiettile colpì anche i vetri di una classe, per fortuna vuota. Le armi l’auto furono poi bruciate e tagliate in campagna.

 

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