BARI – È finito agli arresti domiciliari l’avvocato Fabio Mesto, coinvolto nell’indagine Levante della Direzione Distrettuale Antimafia di Bari. Il legale barese avrebbe progettato di distruggere l’immagine professionale di un magistrato della Procura di Trani, attraverso una serie di lettere anonime volte ad accusarlo di corruzione.
Il progetto calunniatorio era stato architettato con un altro avvocato barese, Pierdomenico Bisceglie, interdetto nell’ambito della stessa operazione. Il Gip del Tribunale di Bari Angela Cafagna ha ritenuto di assoluta gravità il comportamento dei due avvocati, coinvolti in un presunto sistema di frodi e riciclaggio che ha recentemente portato a 75 misure cautelari nel capoluogo di regione.
Dalle intercettazioni al vaglio degli inquirenti, è emersa la collaborazione tra Mesto e Bisceglie, al fine di screditare un noto magistrato della Procura di Trani e indurre gli organi competenti ad avviare azioni disciplinari nei suoi confronti. Un progetto che è naufragato, con Mesto che dovrà scontare la detenzione domiciliare e Bisceglie che si è visto comminare un’interdizione.
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