Manfredonia (FG) –
Nuovi inquietanti particolari emergono dalle carte dell’inchiesta “ Giù le mani” che ha portato all’arresto, tra gli altri, dell’ex assessore ai Lavori pubblici del comune di Manfredonia, Angelo Salvemini, e dell’esponente della criminalità organizzata locale, Michele Romito. Uno in particolare merita di essere sottolineato perché riguarda l’ennesimo vile attacco alla libertà di stampa.
“Quella morirà”, si legge in un passaggio dell’ordinanza relativo ad uno scambio tra i due in cui Michele Romito dichiara insofferenza per i continui attacchi mediatici riportati dal quotidiano l’Attacco, e in particolare della giornalista Lucia Piemontese, e al quale Salvemini risponde, per rassicurarlo, con questa esplicita minaccia di morte.
Testimonianza ulteriore di quanto il torbido intreccio tra mafia e politica emerso dall’inchiesta fosse intriso di violenza e senso di onnipotenza.
Attestazioni di solidarietà all’indirizzo della collega sono giunte da esponenti del mondo giornalistico, politico, istituzionale e della società civile.
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