Terremoto giudiziario in Regione Basilicata: arresti e divieti di dimora

Gestione della sanità lucana, costruzione del nuovo ospedale di Lagonegro, nomine di personale medico e paramedico all’ospedale “San Carlo”, procacciamento di voti e “tamponi vip”. Sono queste le vicende d’indagine oggetto dei diversi filoni d’inchiesta che hanno portato i Carabinieri del Comando Provinciale di Potenza e la Squadra Mobile della Polizia di Stato del capoluogo lucano – su disposizione della Procura di Potenza – a dare esecuzione a diverse misure cautelari ad esponenti politici e dirigenti della Regione Basilicata.

In carcere è finito il Capogruppo di Foza Italia, Francesco Piro, che si è dimesso dal ruolo di consigliere regionale. Ai domiciliari è stata costretta invece la sindaca di Lagonegro, Maria Di Lascio. Due obblighi di dimora sono stati poi notificati all’assessore all’Agricoltura di Forza Italia, Francesco Cupparo, e al consigliere regionale di Fratelli d’Italia, Rocco Luigi Leone, già assessore alla sanità. Una ulteriore misura cautelare coercitiva del divieto di dimora in Potenza e l’interdizione all’esercizio di funzione pubbliche è stata notificata al direttore generale dell’Azienda Ospedaliera Regionale “San Carlo”, Giuseppe Spera. Avvisi di garanzia sono stati notificati poi al Presidente della Giunta Regionale della Basilicata, Vito Bardi (Forza Italia); all’assessore alla sanità, Francesco Fanelli (Lega); all’assessore alle infrastrutture, Donatella Merra (Lega); a Gianni Mastroianni, assessore del Comune di Lagonegro; e ad Antonio Ferrara, Segretario Generale della Giunta Regionale.

Il presidente Bardi in un comunicato stampa ha dichiarato: “Voglio essere come sempre trasparente con i miei concittadini: stamattina mi hanno chiamato in causa su alcune vicende oggetto di indagine. Voglio prima di tutto ribadire la mia disponibilità verso le forze dell’ordine e la magistratura cui darò la massima collaborazione per fare chiarezza. In particolare, mi viene contestato di aver promesso di favorire una persona per ottenere un trasferimento di sede, fattispecie rispetto alla quale mi ritengo del tutto estraneo. In un altro filone dell’indagine, che non mi riguarda assolutamente, si paventa il coinvolgimento della criminalità organizzata calabrese, su cui auspico venga immediatamente fatta la massima chiarezza. Vengono poi contestate alcune delibere di Giunta – quindi atti pubblici, che tutti possono leggere – con le quali avremmo tentato di influenzare l’allora Direttore generale del San Carlo. Sono atti di programmazione e di indirizzo sanitario, che non avevano alcun secondo fine. Infine, c’è la sofferta questione dei tamponi, che – ripeto ancora una volta – non ha sottratto alcunché ai cittadini lucani e ai quali sono stato sottoposto per ragioni sanitarie e non certo per favoritismo, nella convinzione della perfetta doverosità di tale prestazione. Voglio essere chiaro: la mia volontà di andare avanti nel governo della Regione Basilicata non è nemmeno in discussione. Sono sereno, ho un lavoro da portare a termine, nell’esclusivo interesse dei lucani, soprattutto in un momento di crisi senza precedenti come quello che stiamo vivendo. Voglio infine sottolineare un fatto: la mia vita è sempre stata improntata alla legalità e al rispetto delle regole. È la mia storia personale”.

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