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Tari

TARI: Previsti aumenti in sedici comuni della provincia di Taranto

Significativi aumenti della TARI sono in arrivo per i contribuenti dei comuni della provincia di Taranto, a causa dei nuovi costi di conferimento della frazione indifferenziata dei rifiuti solidi urbani presso impianti di stoccaggio. L’incremento delle tariffe è legato all’adeguamento dei prezzi per il periodo 2021-2023, determinato dall’AGER (Agenzia Regionale per la gestione dei rifiuti) sulla base dell’indice Istat del comparto industriale, piuttosto che su un indice specifico per il settore.

I 16 comuni della provincia di Taranto coinvolti, tra cui Avetrana, Carosino, Manduria e Martina Franca, hanno ricevuto in questi giorni la comunicazione ufficiale dei nuovi importi da corrispondere. La società Progetto Ambiente S.u.r.l., responsabile della gestione dei rifiuti in questi territori, ha richiesto la sottoscrizione di un atto transattivo entro 30 giorni, minacciando di revocare i benefici concessi, come la rateizzazione e la rinuncia agli interessi, in caso di mancata adesione.

Tullio Mancino, direttore di Confcommercio Taranto, ha sottolineato come una sentenza del Consiglio di Stato abbia annullato una precedente delibera dell’ARERA (Autorità di regolazione per energia, reti e ambiente), che aveva temporaneamente calmierato i costi. Ora, il ritorno al regime di mercato comporta sia l’aumento delle tariffe, sia la richiesta di conguagli retroattivi per il triennio 2021-2023. Mancino ha inoltre accusato la Regione Puglia di non essere intervenuta adeguatamente per risolvere il problema dell’impiantistica, aggravando la situazione e lasciando che i costi ricadano su comuni, cittadini e imprese.

Anche Leonardo Giangrande, presidente provinciale di Confcommercio Taranto, ha espresso preoccupazione per l’impatto economico sugli enti locali. Secondo Giangrande, i comuni già in difficoltà con i bilanci dovranno affrontare aumenti stimati attorno al 50% per la gestione dei rifiuti indifferenziati. Questa situazione, ha aggiunto, evidenzia il fallimento della Regione nella gestione del sistema di raccolta e smaltimento rifiuti, con gravi ripercussioni per tutti gli attori coinvolti.

Entrambi i rappresentanti di Confcommercio hanno lanciato un appello alla Regione Puglia e alla politica locale affinché intervengano con misure concrete per evitare che l’intero peso di questi aumenti ricada sui contribuenti, già gravati da altre difficoltà economiche.

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