TARANTO – Nella mattinata di lunedì 15 gennaio, i Finanzieri del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria di Taranto, con il supporto di altre autorità, hanno eseguito un’ordinanza del Tribunale di Lecce. Sono state applicate misure cautelari personali a 29 soggetti, con l’accusa di associazione di tipo mafioso, scambio elettorale politico-mafioso, traffico di sostanze stupefacenti, trasferimento fraudolento di valori, estorsione e detenzione illegale di armi.
Le indagini hanno rivelato un presunto gruppo criminale operante nei Comuni di Statte e Crispiano, coinvolto in attività illecite tra il 2020 e il 2021, tra cui scambio elettorale, traffico di droga, detenzione di armi e altre attività criminali. Sono stati sequestrati beni del valore di circa 6,4 milioni di euro e eseguite perquisizioni nei confronti di 30 soggetti. Sono sessanta complessivamente le persone indagate, tra queste anche Giulio Modeo, figlio di Antonio, noto come “Messicano”.
L’importante operazione è stata portata a termine dagli uomini della Guardia di Finanza del comando provinciale di Taranto, diretti dal Colonnello Massimiliano Tibollo. Le ordinanze di custodia cautelare sono state firmate dal Giudice per indagini preliminari Angelo Zizzari, si richiesta del Pubblico Ministero della DDA di Lecce Milto Stefano De Nozza.
Arrestato sindaco di Statte e due assessori – In carcere sono finiti anche il sindaco di Statte, Francesco Andrioli, e gli assessori stattesi Ivan Orlando e Marianna Simeone: secondo l’accusa, avrebbero assicurato favori (buoni pasto e denaro) al clan in cambio di voti.
In manette anche il dirigente di Kyma Ambiente Lucio Rocco Scalera, già inquisito per il concorso sospetto: avrebbe assicurato un posto di lavoro a Modeo.
Davide Sudoso, secondo gli inquirenti, sarebbe a capo di una presunta associazione finalizzata allo spaccio. Mentre Giuseppe Palumbo, risulterebbe essere da una prima lettura dell’ordinanza, il fornitore della sostanza stupefacente venduta all’associazione.
+++IN AGGIORNAMENTO+++
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