Sanità lucana: si dimette il dg Bortolan

“Prendo atto delle dimissioni da parte dell’Ing. Francesco Bortolan quale Direttore Generale alla Salute e alle politiche della persona. Si tratta di un gesto che chiude una vicenda delicata. I principi di etica ed estetica pubblica, da me più volte richiamati, sono stati ancora una volta declinati”. Lo afferma in una nota il Presidente della Regione Basilicata, Vito Bardi.

Le dimissioni del direttote Bortolan potrebbero essere collegate alle presunte molestie sessuali di cui se ne occupò anche il governatore lucano con una nota del 2 agosto scorso (LEGGI).

Sulle dimissioni è intervenuto anche il senatore lucano di Fratelli d’Italia, Gianni Rosa, che in un comunicato stampa afferma quanto segue.

“Prendiamo atto delle dimissioni del Dott. Bortolan, direttore generale della direzione Sanità. In Basilicata non lo rimpiangerà nessuno. E non per il pruriginoso gossip che pare lo coinvolga, del quale non mi interessa parlare. Ma per il nulla che ci ha lasciato in questi mesi. Salutato come il manager di grande esperienza che doveva salvare la Sanità lucana, di lui ricorderemo che, in quelle settimane in cui si degnava di venire a Potenza, lo faceva di martedì per poi ripartire, si spera con spese a suo carico, il giovedì; teneva le audizioni in commissione consiliare in pigiama, comodamente da casa. Ecco, se il mio assessorato è stato mediocre, come il consigliere Piro, svegliatosi all’improvviso, dice essere stato, cosa dovremmo dire dell’ennesima nomina presidenziale rivelatasi un flop? Piro a parte – anche se gli consiglierei di informarsi un po’ in giro perché ancora ricevo complimenti e ancora oggi il Governo regionale si fa pubblicità delle ‘buone cose fatte’ con provvedimenti presi da me quando ero assessore – questo è quello che intendevo dire, tra le altre cose, nelle scorse ore: si pensi di più alla Basilicata. Si facciano scelte meno egocentriche. Mi auguro, innanzitutto come lucano, che la prossima nomina sia più lungimirante, anche in considerazione della manciata di mesi che restano prima della fine della legislatura”.

 

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