Quali sono i principali tipi di investimento?

Da un punto vista finanziario, riprendendo la definizione della prestigiosa enciclopedia Treccani, il termine investimento indica l’impiego produttivo del risparmio, cioè l’incremento o comunque il mantenimento dello stock di capitale in un determinato periodo di tempo.

Si deve premettere che investire non è obbligatorio, ma è anche vero che di norma chi è in possesso di una determinata quota di risparmi valuta se può risultare conveniente o no destinarne una parte a uno o più investimenti.

Solitamente, qualora si prenda la decisione di investire è necessario valutare con molta attenzione la propria situazione finanziaria familiare, analizzando nel dettaglio le entrate fisse – quelle che per esempio arrivano dallo stipendio o dalla pensione – e le varie spese (quelle necessarie e quelle voluttuarie).

Una volta effettuata questa analisi ci si può fare un’idea di quale cifra investire e per quanto tempo investirla. Queste sono tutte valutazioni strettamente personali che variano in base a diversi fattori (situazione economica personale, professione, età, progetti futuri, impegni in corso, propensione al rischio ecc.).

Si arriva poi alla scelta dell’investimento, la parte sicuramente più delicata vista la grande diversità di prodotti finanziari. Terminato quindi l’anno 2023, periodo complesso per i mercati finanziari e non solo, è lecito chiedersi dove investire nel 2024, quali sono cioè attualmente le migliori forme di investimento attuali.

Non c’è una risposta giusta in assoluto; quello che si può fare è analizzare i principali tipi di investimento per conoscerli più da vicino così da avere la possibilità di fare una scelta consapevole.

Tipologie di investimento

Sul mercato sono disponibili vari tipi di investimento, più o meno redditizi e più o meno rischiosi. Essi possono essere suddivisi in tre grandi categorie: investimenti bancari e finanziari, investimenti assicurativi e investimenti previdenziali.

Investimenti bancari e finanziari

Rientrano in questa categoria prodotti quali azioni, obbligazioni, fondi comuni, ETF, conti deposito, Titoli di Stato, ecc.

Ognuno di questi prodotti ha un certo livello di rischio di cui l’investitore deve tenere conto. Nella stragrande maggioranza dei casi, un prodotto con un alto livello di rischio ha un rendimento più alto. Per esempio, in linea di massima, le azioni sono più rischiose delle obbligazioni, questo perché chi acquista azioni diventa in parte proprietario della società, mentre chi acquista obbligazioni è un mero finanziatore.

Per esempio, il profilo di rischio di un conto deposito, un prodotto finanziario garantito dal Fondo interbancario a tutela dei depositi fino a 100.000 euro, è più basso rispetto a quello delle azioni.

Quindi, chi investe deve tenere in conto non soltanto i rendimenti, ma anche il loro livello di rischio. Avendo le idee chiare, potrà scegliere di conseguenza.

Investimenti assicurativi

Fra gli investimenti assicurativi più noti si ricordano principalmente le polizze vita e i contratti di capitalizzazione.

Una polizza vita è un contratto che serve a tutelare alcuni beneficiari nel caso di decesso dell’assicurato; in genere si tratta di familiari (coniuge, figli ecc.). Le polizze vita possono fungere anche da strumenti di accumulo di denaro; possono essere infatti riscattate e utilizzate per altri scopi.

I contratti di capitalizzazione sono invece strumenti che prevedono che l’assicurato versi dei premi alla compagnia assicurativa che assume l’impegno di restituirli capitalizzati, ovvero aumentati degli interessi. Non sono quindi prodotti “vita” o “morte”. Sono legati nei rendimenti all’andamento del mercato.

Investimenti previdenziali

Rientrano in questa categoria i fondi pensione, prodotti che hanno sostanzialmente lo scopo di integrare l’assegno pensionistico pubblico. Un’altra forma di investimento è quella dei piani individuali previdenziali a scopo pensionistico; si tratta in sostanza di un’altra forma di previdenza complementare.

About Author