BARI – C’è un fermo per l’omicidio di Francesco Dogna, il 63enne dipendente di un call center informatico trovato da sorella e cognato mercoledì scorso riverso in una pozza di sangue nel suo appartamento di via Torino, nel quartiere Santo Spirito di Bari. L’uomo sarebbe stato ucciso con oltre 70 colpi inferti verosimilmente con un coltello, martedì sera.
Si tratta di un 42enne – A.R. – con precedenti per reati contro il patrimonio e maltrattamenti in famiglia, fermato nella prima serata a Bitritto, hinterland del capoluogo pugliese.
All’esito di serrate di indagini condotte dai carabinieri della Compagnia Bari San Paolo, coordinate personalmente dal pubblico ministero della Procura della Repubblica di Bari, Carla Spagnuolo, svolte anche tramite attività tecniche nonché la visione di numerose telecamere di videosorveglianza pubbliche e private presenti nella zona, sono stati acquisiti gravi indizi di colpevolezza sul conto dell’uomo per l’omicidio, motivo per il quale è stato fermato impedendogli di poter fuggire dal territorio nazionale.
Nel corso delle prossime ore il quarantaduenne verrà interrogato e successivamente associato nella casa circondariale di Bari.
*Notizia in aggiornamento*
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