BARI – Dopo aver sparato sette colpi di pistola in direzione di Mauro Di Giacomo, sei dei quali andati a segno, Salvatore Vassalli avrebbe “verosimilmente” raggiunto la vittima “quando era a terra inerme” e l’avrebbe colpita quattro volte alla testa, presumibilmente con il calcio dell’arma, e “anche alla mano destra, forse mentre cercava di proteggersi”. I “colpi mortali” raggiunsero l’aorta e i polmoni di Di Giacomo, causandone il decesso “in pochi minuti”. È quanto detto in Corte d’Assise di Bari dal professor Francesco Introna, direttore dell’istituto di Medicina Legale del Policlinico di Bari. Introna è stato ascoltato nel corso di un’udienza del processo in cui Vassalli, 59enne operaio di Canosa di Puglia, è imputato per l’omicidio del fisioterapista Mauro Di Giacomo, ucciso la sera del 18 dicembre 2023 a pochi metri dalla sua casa nel rione Poggiofranco di Bari. A Vassalli sono contestate le aggravanti della crudeltà, della premeditazione, della minorata difesa (la vittima in quel momento non era nelle condizioni di difendersi, trovandosi con due buste della spesa e uno zaino tra le mani) e dei futili motivi.
potrebbe interessarti anche
Odio di genere nei bagni del Casardi, scritte choc nel liceo classico di Barletta
Aeroporti, la Regione Puglia chiede la continuità territoriale
Indagato don Nicola D’Onghia nel barese: sopralluogo e consulenza su auto e moto
Bitonto, neuropsichiatria: entro aprile gara d’appalto per ex San Carlo
Ecoreati, Legambiente: “Fondi e un commissario contro l’emergenza”
Ostuni, colpo da 15 milioni nel caveau: il ruolo dei tre indagati locali