Lecce, ispettorato del Lavoro, nuovo sit-in di protesta

Lecce- Nuovo sit-in dei lavoratori dell’Ispettorato del Lavoro di Lecce. Dopo la protesta dello scorso 28 febbraio davanti alla sede di via Giovanni Paolo II, sono tornati in strada, stavolta davanti alla Prefettura. Rappresentanze sindacali unitarie (Rsu) e sindacati hanno preannunciato la partecipazione allo sciopero nazionale del 18 marzo.

In un documento consegnato al prefetto, lavoratori e sindacati spiegano le ragioni del loro malcontento. “Nei giorni scorsi abbiamo subito l’ennesimo schiaffo alla nostra dignità”, scrivono le Rsu e le segreterie territoriali di Fp Cgil, Cisl Fp, Uilpa, Confintesa ed Flp. Sotto accusa la bozza del decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri che esclude i lavoratori dell’Ispettorato nazionale del lavoro (agenzia del Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali) dall’adeguamento dell’indennità di amministrazione, prevista per i dipendenti di tutti i ministeri. Una decisione che crea ulteriori squilibri tra i dipendenti ministeriali.

L’Ispettorato nazionale del Lavoro nasce come agenzia strumentale del Ministero senza ulteriori oneri per la finanza pubblica: “Ciò ha comportato, per i dipendenti dell’INL, l’applicazione del contratto collettivo nazionale comparto Ministeri. Applicazione che però è avvenuta a compartimenti stagni. I dipendenti dell’INL sono infatti rimasti esclusi dall’armonizzazione dell’indennità di amministrazione, che è stata invece riconosciuta ai dipendenti del Ministero del Lavoro. Un’esclusione incomprensibile visto che per effetto del decreto legislativo che ha istituito l’INL i suoi dipendenti sono equiparati a quelli del Ministero del Lavoro”, scrivono le Rappresentanze sindacali unitarie ed i segretari dei sindacati che hanno proclamato stato di agitazione e sciopero.

“Chiediamo con forza al governo e al presidente del Consiglio dei ministri Mario Draghi, che in più occasioni ha dichiarato di voler rafforzare il ruolo dell’INL, di riconoscere l’adeguamento dell’indennità di amministrazione anche ai dipendenti dell’INL”, dicono i lavoratori. “Il governo sia conseguente alle decisioni assunte finora: non si possono chiedere al personale dell’INL ulteriori responsabilità e compiti in materia di vigilanza su salute e sicurezza sul lavoro e contemporaneamente escluderlo dall’adeguamento dell’indennità di amministrazione. Sollecitiamo da anni il superamento del cosiddetto “costo zero”, chiedendo anche l’immissione di risorse umane e finanziarie necessarie al suo pieno funzionamento”.

 

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